Vai al contenuto

Bambino di 9 anni intossicato dal formaggio, ritirato il prodotto: “Attenzione”

Pubblicato: 12/01/2025 15:28

Un nuovo caso di intossicazione alimentare riporta l’attenzione, in Trentino, sui rischi del consumo di prodotti caseari non pastorizzati, soprattutto per i minori. Un bambino di soli 9 anni è rimasto intossicato dopo aver consumato il Puzzone di Moena, un formaggio tipico locale prodotto con latte crudo. Secondo una nota ufficiale della Provincia autonoma di Trento, il piccolo è stato colpito da “un’infezione intestinale di origine alimentare”. L’indagine epidemiologica condotta dal Dipartimento di prevenzione dell’Azienda sanitaria di Trento ha evidenziato una probabile correlazione con il consumo del formaggio incriminato, portando al ritiro immediato dal commercio del lotto coinvolto.

Un problema ricorrente in Trentino

Questo episodio si aggiunge a una serie di casi gravi che negli ultimi anni hanno scosso la comunità trentina. Particolarmente drammatica è la vicenda del piccolo Mattia, oggi undicenne, che dal 2017 si trova in stato vegetativo dopo aver contratto un’infezione da Escherichia coli mangiando un pezzo di formaggio “Due Laghi”, prodotto dal caseificio di Coredo. Questo tragico evento ha portato all’avvio di un dibattito nazionale e alla proposta di una legge per obbligare i produttori a includere in etichetta avvertenze sui rischi sanitari legati ai formaggi a latte crudo freschi o con stagionatura inferiore ai sessanta giorni.

La proposta di legge

Tra i promotori del disegno di legge c’è Alessandro Urzì, deputato altoatesino di Fratelli d’Italia. “L’idea che muoia un bambino perché ha mangiato un pezzo di formaggio lascia veramente attoniti, ma genera anche senso di responsabilità”, ha dichiarato Urzì, sottolineando l’importanza di proteggere i consumatori più vulnerabili. La proposta di legge prevede che entro tre mesi dall’approvazione i ministeri competenti definiscano specifiche regole per l’etichettatura, con indicazioni chiare sui rischi per i bambini sotto i 10 anni.

Il provvedimento è sostenuto anche da Giambattista Maestri, padre del piccolo Mattia, che ha espresso la sua speranza di vedere una rapida risoluzione della questione: “Si sta parlando di vite umane”.

Rischi e prevenzione

Le infezioni causate da prodotti caseari a base di latte crudo sono rare ma possono essere estremamente gravi. Secondo Antonia Ricci, direttrice dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie, alcune infezioni da Escherichia coli possono portare a complicazioni severe. “La tossina Stec può causare dissenteria emorragica e, in meno del 10% dei casi, insufficienza renale acuta. Nei casi più gravi, può richiedere la dialisi o risultare fatale”, ha spiegato Ricci. Questo batterio è particolarmente pericoloso per i bambini sotto i cinque anni, per i quali il sistema immunitario non è ancora pienamente sviluppato.

La dottoressa Ricci ha inoltre fornito alcuni consigli pratici per prevenire tali infezioni: “Il batterio si elimina completamente con la pastorizzazione, la bollitura o la cottura. La soluzione più sicura è consumare formaggi da latte pastorizzato o stagionati per oltre sessanta giorni”. Ha anche posto l’accento sulle pratiche di consumo durante le visite alle malghe, dove l’uso di latte crudo è più comune: “Non bisogna far consumare ai bambini formaggio fresco o yogurt fresco prodotti in malga, dove le procedure di mungitura possono presentare maggiori criticità igieniche”.

Una questione di sicurezza alimentare

L’Azienda sanitaria della Provincia di Trento, a seguito del recente caso di intossicazione, ha emesso un’allerta specifica, raccomandando di non somministrare il Puzzone di Moena ai bambini sotto i 10 anni, alle donne in gravidanza e alle persone immunodepresse. L’allerta punta a sensibilizzare i consumatori sui rischi legati all’assenza di trattamenti termici, come la bollitura o la pastorizzazione, che normalmente eliminano i germi patogeni presenti nel latte dopo la mungitura.

Dati preoccupanti

Secondo i dati raccolti dall’Istituto Zooprofilattico, i casi di infezione da Escherichia coli sono aumentati in Italia: nel primo semestre del 2023 erano stati registrati 18 casi, saliti a 73 nel 2024. Questo incremento evidenzia la necessità di un maggiore controllo e di una migliore informazione per i consumatori.

Per supportare la prevenzione, l’Istituto ha realizzato, su mandato del Ministero della Salute, il portale rischialimentari.it, dove i cittadini possono trovare indicazioni dettagliate su come consumare in sicurezza prodotti caseari e altri alimenti a rischio. “Il rischio zero non esiste”, ha concluso Ricci, “ma molte malattie si possono evitare adottando comportamenti corretti e consapevoli”.

Conclusione

La questione del consumo di formaggi a latte crudo è complessa, intrecciando tradizioni locali e problematiche di sicurezza alimentare. Episodi come quello del bambino di 9 anni e del piccolo Mattia richiamano alla necessità di trovare un equilibrio tra la valorizzazione dei prodotti tipici e la tutela della salute pubblica. La speranza è che le misure proposte e una maggiore consapevolezza possano prevenire ulteriori tragedie in futuro.

Continua a leggere su TheSocialPost.it

Hai scelto di non accettare i cookie

Tuttavia, la pubblicità mirata è un modo per sostenere il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirvi ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, sarai in grado di accedere ai contenuti e alle funzioni gratuite offerte dal nostro sito.

oppure