
La Procura di Milano ha chiesto gli arresti domiciliari per Stefano Boeri e Cino Zucchi. I due architetti sono al centro di un’indagine sulla realizzazione della Beic, la Biblioteca Europea di Informazione e Cultura, progettata per nascere nella zona di Porta Vittoria. Il progetto prevede una struttura imponente: 33.000 metri quadrati di archivi, sale di lettura e spazi culturali, con un costo di otto milioni di euro solo per la progettazione.
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La gara d’appalto del 2022 ha sollevato dubbi. Una cordata legata a Boeri e Zucchi ha vinto il bando, ma i due architetti sedevano nella commissione che doveva valutare le proposte. Secondo i pm, i rapporti tra i commissari e i vincitori non sono stati dichiarati. La Procura contesta la mancata trasparenza sulle connessioni professionali e sugli interessi comuni tra i commissari e alcuni partecipanti al bando, come Raffaele Lunati e Giancarlo Floridi.
La svolta nell’indagine
L’inchiesta, avviata nel 2022 dopo una denuncia giornalistica, sembrava destinata a un rinvio a giudizio con gli indagati a piede libero. Negli ultimi mesi, però, i pm hanno raccolto nuovi elementi. Hanno deciso di chiedere misure cautelari per Boeri e Zucchi, ritenuti “pericolosi” per il proseguimento dell’indagine.
La richiesta di arresti domiciliari sarà valutata dopo l’interrogatorio di garanzia, fissato per il 4 febbraio. Intanto, la vicenda coinvolge uno dei progetti più ambiziosi della giunta di Beppe Sala, legato al rilancio culturale della città.
Milano e le inchieste sull’urbanistica
L’indagine sulla Beic si inserisce in un quadro più ampio. La Procura di Milano sta indagando su una ventina di progetti urbanistici, con l’obiettivo di verificare la correttezza delle procedure. Le accuse riguardano presunte semplificazioni eccessive, che avrebbero favorito alcuni protagonisti del settore.