
La procura di Milano ha chiesto il giudizio immediato per Fares Bouzidi, 22 anni, accusato di resistenza a pubblico ufficiale. Il giovane era alla guida del Tmax che, dopo un inseguimento di otto chilometri, si è schiantato tra via Ripamonti e via Quaranta, provocando la morte di Ramy Elgaml, 19 anni, il 24 novembre scorso.
Leggi anche: Caso Ramy Elgaml: la Procura esclude violazioni nell’inseguimento
L’inseguimento e la ricostruzione della procura
Secondo le indagini, Bouzidi guidava senza patente e, dopo aver assunto Thc, avrebbe ignorato l’alt dei carabinieri, aumentando la velocità e sfiorando l’autoradio di servizio. Da quel momento sarebbe partita una fuga a velocità elevatissima, con il motociclo che avrebbe eseguito manovre pericolose lungo il tragitto.
Il 22enne, secondo il capo d’accusa, avrebbe attraversato via della Moscova in controsenso, urtando una gazzella all’incrocio con via Lovanio, e superato due semafori rossi tra via Solferino e via Pontaccio, fino a terminare la corsa con lo schianto in via Ripamonti.
Indagini ancora aperte sull’omicidio stradale
Resta aperta l’inchiesta sull’omicidio stradale, che vede indagati sia Bouzidi sia il carabiniere alla guida dell’ultima auto inseguitrice. Inoltre, due militari risultano indagati per depistaggio, frode processuale e favoreggiamento, per aver imposto a un testimone di cancellare un video dell’accaduto. Nei primi giorni di febbraio è atteso il deposito della consulenza cinematica, che ricostruirà l’incidente, e della perizia informatica sul cellulare del testimone.