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L’Europa si sposta a destra: Ecr pesa quanto i Socialisti nel Consiglio Ue

Pubblicato: 03/02/2025 15:39

L’onda lunga delle elezioni europee del giugno 2024 continua a ridisegnare gli equilibri politici dell’Unione Europea. Dopo lo storico spostamento verso destra del Parlamento europeo, ora anche il Consiglio Ue, che riunisce i capi di Stato e di governo dei Ventisette, subisce un cambiamento significativo.

A febbraio 2025, la crescita dei Conservatori e Riformisti Europei (Ecr) porterà il gruppo ad avere un peso politico pari a quello dei Socialisti e Democratici (S&D), mentre i liberali di Renew perderanno terreno.

Il Belgio vira a destra, l’addio di De Croo

In Belgio, dopo mesi di negoziati, è stato raggiunto un accordo per la formazione di un nuovo governo guidato da Bart De Wever, leader nazionalista fiammingo e rappresentante di Ecr. La sua nomina comporta l’uscita di scena del liberale Alexander De Croo (Renew), segnando così un ulteriore avanzamento della destra conservatrice nel Consiglio Ue.

OLAF SCHOLZ

La Germania prepara il sorpasso del Ppe

L’attenzione ora si sposta sulla Germania, dove il 25 febbraio si terranno le elezioni federali. Secondo i sondaggi, la sconfitta della Spd di Olaf Scholz appare inevitabile, con la Cdu di Friedrich Merz pronta a riprendersi la guida del governo tedesco.

Anche nel caso in cui non fosse Merz il cancelliere, è comunque esclusa una riconferma dell’attuale coalizione rosso-verde. Questo significa che i socialisti, già ridimensionati, scenderanno a tre leader nazionali nel Consiglio Ue: Pedro Sánchez (Spagna), Mette Frederiksen (Danimarca) e Robert Abela (Malta).

L’uscita di scena di Scholz rappresenta un colpo particolarmente duro per S&D, dato che la Germania da sola rappresenta il 18,5% della popolazione Ue. Senza il peso del cancelliere tedesco, l’influenza dei socialisti si ridurrà sensibilmente all’interno del Consiglio.

L’ascesa di Ecr e il declino dei liberali

Il bilancio dei cambiamenti in atto evidenzia una crescita costante di Ecr, che con l’arrivo di De Wever pareggerà il numero di capi di governo di S&D, tre a tre. A guidare i conservatori europei ci sono già Giorgia Meloni in Italia e Petr Fiala in Repubblica Ceca.

Carlo Fidanza, vicepresidente di Ecr e capo-delegazione di Fratelli d’Italia al Parlamento Ue, ha sottolineato l’importanza di questa svolta: “I Conservatori europei continuano a crescere nei governi nazionali. De Wever potrà dare man forte a Giorgia Meloni nel riportare buon senso nella transizione green e nella gestione dell’immigrazione.”

Oltre al ridimensionamento dei socialisti, anche Renew subisce una flessione, passando da cinque a quattro leader nazionali nel Consiglio Ue. Nel frattempo, il Ppe si prepara a salire da undici a dodici, confermando un rafforzamento del centrodestra europeo.

Il cambiamento rispetto alla legislatura precedente

Il confronto con l’inizio della legislatura del 2019 evidenzia un cambiamento radicale. All’epoca, i socialisti di S&D e i liberali di Renew contavano entrambi sette capi di Stato o di governo, mentre il Ppe ne aveva dieci e i conservatori di Ecr solo uno. Oggi la situazione è completamente ribaltata, con una destra conservatrice sempre più influente.

Ecr non cresce solo nei governi nazionali, ma anche all’interno delle dinamiche politiche europee. Il 13 gennaio scorso, sei nuovi partiti nazionali hanno aderito al gruppo, portando il totale a diciannove. Antonio Giordano, segretario generale di Ecr e deputato di Fratelli d’Italia, ha commentato così il successo del gruppo: “Giorgia Meloni ha capitalizzato il lavoro fatto negli ultimi anni alla guida dei Conservatori e ha saputo attrarre nuovi alleati che condividono i nostri valori.”

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