
L’influencer Chiara Nasti, seguita da 2,1 milioni di follower, ha espresso la sua contrarietà ai vaccini, scatenando un acceso dibattito sui social. Rispondendo a una domanda su Instagram, la moglie del calciatore Mattia Zaccagni ha dichiarato di preferire che il suo corpo “resti così com’è senza iniettarci niente“. In particolare, la questione riguardava il vaccino contro la pertosse durante la gravidanza, ma l’influencer ha chiarito di non averlo fatto, aggiungendo: “Il minimo dolore o fastidio lo assocerei a quello”.
Leggi anche: Vaccini Covid e miocardite, il post di Musk: “Sono quasi andato in ospedale per questo”
Le affermazioni no vax e la reazione del web
Chiara Nasti ha poi rincarato la dose, criticando chi cerca di sensibilizzare sulle vaccinazioni: “Vedo gente che ormai si indigna per tutto e quasi ti vuole convincere a fare ogni tipo di vaccino. I nostri parenti all’epoca non hanno fatto niente di sta roba”. Un’affermazione che ha suscitato reazioni contrastanti, con numerosi utenti che hanno espresso preoccupazione per il messaggio veicolato dall’influencer.

La Nasti ha motivato la sua scelta con la paura di possibili effetti avversi: “Mi spaventano. C’è sempre quella piccola percentuale. E non lo dico io”, sottolineando di non voler correre rischi per la propria salute.
Il rischio della pertosse e l’allarme dei medici
Le dichiarazioni dell’influencer arrivano in un contesto di crescente preoccupazione tra gli esperti. Solo poche settimane fa, a Padova, un neonato di 24 giorni è morto a causa della pertosse, malattia prevenibile con il vaccino. Il dottor Matteo Bassetti, in un’intervista all’AdnKronos Salute, ha evidenziato il problema del calo delle vaccinazioni: “La campagna contro il virus dell’influenza non ha rispettato le attese e quella contro il Covid registra numeri molto bassi. Come se non bastasse, nel 2024 abbiamo avuto mille casi di morbillo e tre bambini sono morti a causa della pertosse”. Il tema resta al centro del dibattito pubblico, con il timore che affermazioni come quelle della Nasti possano influenzare negativamente la percezione delle vaccinazioni, ritenute da molti fondamentali per la tutela della salute pubblica.