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Pos collegati al Fisco in tempo reale, la novità: da quando e cosa cambia per clienti ed esercenti

Pubblicato: 25/03/2025 13:26
nuove regole Pos

Dal 2026 cambiano le regole per i terminali di pagamento elettronico (POS) nei punti vendita italiani. Con le nuove disposizioni stabilite dalla Legge di Bilancio, tutti i pagamenti elettronici saranno comunicati in tempo reale al Fisco. L’Agenzia delle Entrate ha già definito le modalità e le specifiche tecniche a cui gli esercenti dovranno adeguarsi entro gennaio. Questo, ovviamente, avrà delle conseguente sia per i negozianti che per i clienti. Le nuove normative prevedono che POS e registratori di cassa telematici siano integrati, rendendo il pagamento e la registrazione fiscale un’unica operazione connessa direttamente all’Agenzia delle Entrate. Questo cambiamento ha due obiettivi principali:
– contrastare l’evasione fiscale;
– automatizzare gli adempimenti fiscali, riducendo errori e omissioni.
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Anche i piccoli esercenti dovranno aggiornare i propri POS e registratori di cassa, indipendentemente dal tipo di terminale utilizzato (hardware o software). Tutti i sistemi di pagamento elettronico saranno soggetti a queste nuove disposizioni. A differenza di precedenti interventi di digitalizzazione fiscale, non sono previsti incentivi o rimborsi per l’adeguamento da parte degli esercenti. Le nuove regole prevedono obblighi stringenti per la memorizzazione e trasmissione dei dati delle transazioni, escluse le informazioni personali del cliente. Ogni pagamento elettronico effettuato sarà automaticamente registrato e comunicato all’Agenzia delle Entrate, indipendentemente dalla registrazione del corrispettivo da parte del commerciante.

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Come spiega QuiFinanza, nel provvedimento del 7 marzo 2025, l’Agenzia delle Entrate ha stabilito che il sistema deve conservare le informazioni delle transazioni per le ultime 48 ore, garantendo così l’accessibilità ai dati in caso di verifiche fiscali. L’integrazione obbligatoria tra POS e registratori di cassa rappresenta una svolta nella digitalizzazione fiscale italiana. Ci sono già molte critiche nei confronti della misura, perché se da un lato il nuovo sistema semplifica la gestione dei pagamenti e aumenta la trasparenza fiscale, dall’altro impone nuovi obblighi per i commercianti, senza alcun incentivo economico per l’adeguamento. Inoltre, questo sembra essere un primo passo per un incrocio sempre più netto e importante di dati anche dei singoli cittadini. Laddove le banche non arrivino a fornirli al Fisco, ecco che il Fisco può attingere ai movimenti e alle spese del cittadino attraverso questo sistema.

Per evitare sanzioni e problemi fiscali, gli esercenti devono infatti adeguarsi entro gennaio 2026, aggiornando i propri strumenti di pagamento elettronico in conformità con le nuove disposizioni dell’Agenzia delle Entrate. Se non ci si adegua, sono previste multe e sanzioni:
– Mancato collegamento tra POS e registratore di cassa: multa fino a 4.000 euro;
– Omessa, tardiva o errata trasmissione dei dati (se non incide sulla liquidazione del tributo): 100 euro per ogni operazione, fino a un massimo di 1.000 euro per trimestre;
– Mancata memorizzazione e trasmissione dei pagamenti elettronici: sanzione amministrativa tra 1.000 e 4.000 euro se il POS non è collegato al registratore telematico.

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