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Garlasco, il caso delle morti sospette dopo il delitto Chiara Poggi

Pubblicato: 28/03/2025 17:42

Lunedì 31 marzo avrebbe festeggiato il suo 44° compleanno, ma Chiara Poggi ha spento solo 26 candeline. A quasi due decenni dal brutale omicidio per cui è stato condannato il fidanzato Alberto Stasi, il caso continua a suscitare interrogativi e nuove piste emergono, suggerendo possibili legami con la vicenda o con i protagonisti coinvolti. Gli inquirenti stanno esaminando nuovamente la posizione di Andrea Sempio, un caso archiviato sette anni fa, che ora potrebbe riaprirsi, affiancato da un filone d’indagine inquietante. Questo secondo filone riguarda una serie di suicidi avvenuti nella cittadina lombarda dal 2007, anno della morte di Chiara, fino ai giorni nostri.
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La questione dei suicidi Il settimanale Gente riporta che gli investigatori sono al lavoro per fare chiarezza su otto suicidi, alcuni dei quali riguardano giovani e persone vicine a Sempio. Tra questi, un ragazzo che si è impiccato nel 2016 aveva pubblicato su Facebook un verso della canzone “La Verità” dei Club Dogo, che recita: «La verità sta nelle cose che nessuno sa, la verità nessuno mai te la racconterà». La canzone risale al 2007, anno in cui Chiara Poggi ha perso la vita.

Dopo l’omicidio, Garlasco ha visto una serie di morti violente. Tra le vittime, Giovanni Ferri, un meccanico in pensione di 88 anni, trovato privo di vita il 23 novembre 2010 in un angusto spazio di via Mulino, con i polsi e la gola tagliati. Gli stessi carabinieri che si occupavano del caso Poggi avevano archiviato la morte di Ferri come suicidio, ma si diceva che l’uomo avesse assistito o udito qualcosa di cruciale per le indagini.

A riaccendere l’attenzione su questo aspetto è stato un testimone chiave, rintracciato dalle Iene, la cui identità è mantenuta segreta. Questa persona afferma di aver visto qualcosa di significativo la mattina dell’omicidio, ma quando ha cercato di raccontarlo un mese dopo, sarebbe stato silenziato.

Sempio: “Controlli pure la Procura, non ho legami con Chiara” Andrea Sempio si mostra sereno riguardo alla sua posizione: «La Procura può anche indagare – ha dichiarato a Sky TG24 – non ho mai avuto alcun contatto con Chiara, di nessun tipo. Se trovassero il mio DNA, non mi sorprenderebbe, poiché frequentavo quella casa. Potrebbe trattarsi di un contatto con oggetti, non diretto. Penso a un cuscino o a una sedia, qualcosa che era a disposizione degli ospiti. Non mi stupirebbe trovare il mio DNA lì».

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