
Il futuro Conclave che eleggerà il successore di Papa Francesco potrebbe essere segnato da un’incertezza giuridica senza precedenti. Al centro del caso c’è il cardinale Angelo Becciu, al quale nel 2020 Papa Francesco aveva chiesto la rinuncia ai diritti cardinalizi. Un gesto che, seppur annunciato pubblicamente, non risulta supportato da un atto canonico formale. E questo apre una questione delicatissima: Becciu ha davvero perso il diritto di votare?
Il diritto di voto nel Conclave secondo il diritto canonico
Secondo l’articolo 33 della costituzione apostolica Romano Pontifici Eligendo, promulgata da Paolo VI, il diritto di eleggere il Papa spetta unicamente ai cardinali di Santa Romana Chiesa che non abbiano ancora compiuto 80 anni al momento dell’ingresso in Conclave. Il caso Becciu è complesso perché, pur non avendo superato il limite d’età (è nato il 2 giugno 1948), è stato indicato come “non elettore” in un recente elenco della Sala stampa vaticana. Tuttavia, nessun documento ufficiale firmato da Papa Francesco o rinuncia sottoscritta da Becciu sancisce tale esclusione.
La condanna e il comunicato del 2020
Becciu è stato coinvolto in un processo penale in Vaticano che si è concluso in primo grado con una condanna a 5 anni e 6 mesi di reclusione, l’interdizione perpetua dai pubblici uffici e una multa di 8.000 euro. Il 24 settembre 2020, la Sala stampa vaticana ha annunciato che il Papa aveva accettato la rinuncia alla carica di Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi e ai diritti connessi al cardinalato. Ma il cardinale sardo, in una recente intervista all’Unione Sarda, ha dichiarato: «Il Papa non mi ha mai estromesso dal Conclave né mi ha chiesto una rinuncia scritta. L’elenco della Sala stampa non ha valore giuridico».
Mancano prove formali dell’esclusione
La questione ruota intorno a un punto cruciale: nessun documento ufficiale, né da parte di Becciu né del Papa, è mai stato reso pubblico. Secondo gli esperti, solo un atto canonico scritto e firmato avrebbe il potere di privare un cardinale del diritto di partecipare al Conclave. La situazione appare dunque sospesa: se Becciu venisse ammesso e si scoprisse dopo l’esistenza di un documento di esclusione, l’elezione del nuovo Pontefice potrebbe essere dichiarata nulla. Al contrario, se fosse escluso senza un atto formale, si rischierebbe un’elezione viziata per mancata legittimità del corpo elettorale.

Il silenzio del Vaticano e il precedente cinematografico
Il Segretario di Stato Pietro Parolin è stato sollecitato da due importanti canonisti a chiarire formalmente la posizione di Becciu, ma avrebbe risposto: «Lasciamo tutto com’è. Il Papa sa come procedere». Una risposta che non scioglie i dubbi e aumenta l’incertezza. Il caso ricorda, ironicamente, la trama del recente film Conclave, dove un documento chiave per l’elezione papale era nascosto nella stanza sigillata del Papa defunto. Anche nel caso reale, eventuali carte decisive si troverebbero nella camera privata di Papa Francesco a Santa Marta, oggi sigillata fino al Conclave.
Un rischio per la validità del prossimo Conclave
Il nodo Becciu potrebbe avere ripercussioni gravi. Se il cardinale venisse immotivatamente escluso o ammesso senza diritto, il prossimo Papa potrebbe vedere messa in discussione la legittimità della sua elezione. Un’ombra canonica e giuridica che rischia di proiettarsi sull’evento più sacro e solenne della Chiesa cattolica.
📌 Approfondimento: la costituzione apostolica Universi Dominici Gregis
Dopo Romano Pontifici Eligendo del 1975, è stata la costituzione apostolica Universi Dominici Gregis, promulgata da Giovanni Paolo II nel 1996, a regolare in modo definitivo lo svolgimento del Conclave. Essa stabilisce, tra l’altro, che solo i cardinali elettori (cioè con meno di 80 anni) possono partecipare all’elezione e che nessun altro può essere ammesso, per nessun motivo, al conclave. Ma nulla si dice espressamente sulle modalità con cui un cardinale possa perdere il diritto al voto se non per limiti d’età o dimissioni volontarie. Di conseguenza, un’eventuale esclusione non supportata da atto canonico scritto rischia di essere giuridicamente invalida.