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Chi paga la tomba di Papa Francesco? Il mistero sul benefattore, e spunta un nome celebre

Pubblicato: 23/04/2025 23:09

Chi è il misterioso benefattore che finanzierà la sepoltura di Papa Francesco nella Basilica Papale di Santa Maria Maggiore? Una domanda che da ore agita il Vaticano, le redazioni giornalistiche e gli ambienti più riservati dell’alta diplomazia. Nel testamento del Pontefice, reso noto dalla Sala Stampa vaticana, compare un preciso riferimento a una somma destinata alla preparazione della tomba, ma non si fa menzione dell’identità del donatore. L’unica certezza è che i costi non saranno sostenuti dal patrimonio personale del Papa né dalle finanze vaticane.

Tutte le indicazioni operative sono state affidate a monsignor Rolandas Makrickas, arciprete coadiutore della basilica, figura chiave nella gestione del complesso mariano e in stretto contatto con Papa Francesco durante gli anni del pontificato. Ma Makrickas, sollecitato dai media, ha scelto il silenzio più assoluto, alimentando ulteriormente il mistero.

Due indiziati e un conto segreto

Secondo Affaritaliani.it, la rosa dei possibili benefattori si sarebbe ridotta a due nomi altisonanti: da un lato la famiglia Berlusconi, dall’altro la Corona di Spagna. La cifra oggetto della donazione – si parla di un milione di euro – sarebbe già stata accreditata sul conto corrente bancario della Banca Popolare di Sondrio, intestato al Capitolo di Santa Maria Maggiore, con causale “Donazione Basilica Papale di Santa Maria Maggiore”. È lo stesso IBAN utilizzato per le offerte da parte dei fedeli, ma in questo caso il mittente resta top secret.

L’ipotesi Berlusconi sembrerebbe, al momento, la più accreditata. Secondo le indiscrezioni, il lascito sarebbe stato predisposto anni fa dall’ex premier Silvio Berlusconi e affidato al figlio Piersilvio, con il vincolo di essere utilizzato solo alla morte del Papa per un gesto di devozione e gratitudine. Un’indiscrezione rafforzata dal massiccio impegno delle reti Mediaset nella copertura giornalistica e documentaristica degli ultimi giorni di vita di Francesco, e dalla mail interna inviata dallo stesso Piersilvio Berlusconi ai dipendenti, in cui elogia “tempestività, rigore, professionalità e garbo”, elementi che “onorano il ruolo che siamo chiamati a svolgere”.

La pista spagnola

L’altra ipotesi porta a Madrid, con una donazione voluta direttamente da Re Felipe VI e la Regina Letizia, in segno di profonda devozione alla Chiesa e alla Madonna. I sovrani, particolarmente legati alla figura di Papa Francesco, avrebbero voluto onorare il Pontefice contribuendo alla sua tumulazione in uno dei luoghi più sacri della cristianità, che Francesco aveva scelto simbolicamente come sua ultima dimora terrena.

Tuttavia, fonti diplomatiche spagnole non confermano né smentiscono il gesto, e si trincerano dietro una formula generica: “Il Re agisce con discrezione quando si tratta di atti privati e spirituali”.

Un dono che resta nell’ombra

La riservatezza sull’identità del donatore sembra voler rispettare il desiderio del Papa stesso, che per tutta la vita ha coltivato una visione del potere sobria, semplice e lontana dai riflettori. Anche in punto di morte, Francesco avrebbe voluto che il gesto di pietà e carità restasse anonimo, come spesso accade con i veri atti di misericordia.

Per ora, l’unica traccia concreta è rappresentata da un versamento bancario, privo di nome, ma con un impatto enorme: un’ultima carezza a colui che, per dodici anni, ha guidato la Chiesa nel segno dell’umiltà, dell’inclusione e della giustizia sociale. Chiunque sia il benefattore, ha saputo interpretare perfettamente il linguaggio del Papa che veniva dalla fine del mondo.

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Ultimo Aggiornamento: 23/04/2025 23:28

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