Vai al contenuto

Juventus, cosa succede senza Champions: una rivoluzione (obbligata)

Pubblicato: 25/04/2025 11:06

La corsa Champions della Juventus si è trasformata in un esercizio di equilibrismo su un filo sempre più sottile. La sconfitta di Parma non è stata solo un passo falso: è stata una doccia fredda. Il quarto posto, ora distante un punto, non è mai stato così a rischio. E con esso, il futuro di Igor Tudor, dei giocatori, e di un intero progetto tecnico ed economico.

Nulla è compromesso“, ha dichiarato il tecnico croato dopo il ko al Tardini. Ma è chiaro che qualcosa si è incrinato. Le prossime cinque partite – Monza, Venezia e Udinese, ma soprattutto i confronti diretti in trasferta, da brividi, con Bologna e Lazio – decideranno il futuro della Vecchia Signora. E non solo per questo campionato

Tudor all’ultima chiamata

Per Tudor il margine d’errore è zero. Il quarto posto avvicinerebbe la possibilità di un rinnovo del contratto, ma la società può comunque decidere di cambiare allenatore pagando una penale a fine campionato. E sullo sfondo il nome di Antonio Conte è più di una suggestione.

Il croato però non ci sta a fare la comparsa. Ieri ha parlato di nuovo alla squadra, alternando bastone e carota. “Non possiamo perdere partite così, ma nulla è perduto”, ha detto ai suoi. Tudor ci crede, da ex giocatore abituato a lottare fino all’ultimo respiro.

Addii annunciati e sacrifici dolorosi

Senza l’Europa che conta, il club dovrebbe rinunciare a circa 60 milioni di euro di premi Uefa. La situazione finanziaria non è delle migliori, la Uefa monitora i conti troppo sbilanciati fra uscite ed entrate, Elkann ha appena dovuto versare 15 milioni di ricapitalizzazione.

A parte il lato economico, i veri danni sarebbero interni. Si aprirebbe una diaspora bianconera. Mattia Perin, a caccia di un ruolo da titolare altrove, è il primo indiziato a partire. Renato Veiga, in prestito, difficilmente verrebbe confermato. Ma i nomi più pesanti sono altri: Gatti, cercato dalla Premier, Cambiaso, osservato speciale all’estero, e Savona, possibile pedina di scambio per fare cassa.

Juventus, il futuro è appeso a un filo

Douglas Luiz rischia il taglio immediato, mentre il rinnovo di McKennie diventa un rebus. E poi c’è il capitolo Vlahovic: il serbo non vuole rinnovare, e il divorzio sembra inevitabile. Senza Champions, sarebbe difficile trattenere talenti come Yildiz, o inseguire obiettivi ambiziosi come Osimhen, Tonali o Sudakov. Alcuni nomi sono già “fuori budget”.

Anche i prestiti di lusso, come Conceicao e Kolo Muani, rischiano di tornare al mittente. Mentre Mbangula, valorizzato da Thiago Motta, potrebbe rappresentare un’occasione di monetizzazione. Ma c’è il rischio che la Juve debba rifondarsi da capo. La Champions è la rete di salvataggio: senza quella, i sogni di rilancio saranno inevitabilmente ridimensionati. Per questo, ora serve un colpo di coda e d’orgoglio.

Continua a leggere su TheSocialPost.it

Hai scelto di non accettare i cookie

Tuttavia, la pubblicità mirata è un modo per sostenere il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirvi ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, sarai in grado di accedere ai contenuti e alle funzioni gratuite offerte dal nostro sito.

oppure