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Chi sarà il prossimo Papa? Tra i favoriti una sorpresa, ma saranno decisive le congregazioni

Pubblicato: 26/04/2025 20:20

L’attesa cresce febbrile per il Conclave che designerà il successore di Papa Francesco, e le previsioni dei bookmaker britannici aggiungono un tocco di curiosità a questa fase storica della Chiesa cattolica. Tra i nomi più quotati spicca, come prevedibile, il Segretario di Stato vaticano, Pietro Parolin, considerato uno dei favoriti assoluti con una quota di 3,25 su William Hill. Parolin, noto per la sua lunga carriera diplomatica e per la capacità di mediare nei momenti di tensione, rappresenta una figura solida e tradizionale, capace di raccogliere il sostegno di molte anime del Collegio cardinalizio.

Accanto a lui si collocano altri grandi protagonisti: il filippino Luis Antonio Tagle, stimato per il suo carisma e la vicinanza alle realtà più povere del pianeta, e l’italiano Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna, apprezzato per il suo impegno sociale e la sua capacità di innovare nel solco della tradizione. Ma è il nome dell’ungherese Peter Erdo a sorprendere: un outsider che si sta guadagnando l’attenzione degli osservatori.

Peter Erdo: la sorpresa del Conclave

Con una quota di 11 contro 1, il conservatore Peter Erdo, arcivescovo di Esztergom-Budapest e primate d’Ungheria, si colloca in una posizione di rilievo che fino a poco tempo fa sarebbe stata difficilmente immaginabile. Erdo è conosciuto per le sue posizioni ferme su temi come la famiglia e la difesa delle tradizioni cattoliche, ma anche per la sua intelligenza strategica e il ruolo chiave nel sinodo europeo.

Ciò che rende la sua candidatura interessante è la capacità di rappresentare un’Europa orientale spesso marginalizzata nella geopolitica della Chiesa. La sua elezione potrebbe essere interpretata come un segnale di attenzione verso questa parte del mondo cattolico, nonché una scelta che punta a rafforzare la presenza della Chiesa in una regione che sta vivendo profonde trasformazioni.

Mentre i bookmaker animano il dibattito, il cardinale Reinhard Marx, arcivescovo di Monaco e Frisinga, offre una prospettiva più pastorale. “Il prossimo Papa dovrà essere credibile e mettere al centro il Vangelo“, ha dichiarato Marx, sottolineando che il Conclave non sarà lungo e che la scelta sarà dettata dalla persona, più che dalla provenienza geografica o dall’orientamento dottrinale.

Il suo intervento riflette l’importanza di eleggere una figura capace di raccogliere l’eredità di Papa Francesco, consolidando il dialogo e una visione universale della Chiesa.

Le Congregazioni generali e i nodi da sciogliere

Nel frattempo, i cardinali elettori si preparano a entrare nel vivo delle Congregazioni generali, momenti decisivi per discutere delle sfide che la Chiesa dovrà affrontare e per individuare i candidati più adatti. La partecipazione è stata massiccia, con 149 cardinali presenti su un totale di 252.

Tra i temi spinosi figura la questione del cardinale Angelo Becciu, che chiede di essere ammesso al Conclave nonostante la revoca dei diritti cardinalizi. Si discute la possibilità di istituire una commissione per risolvere questa controversia, che potrebbe influenzare le dinamiche di voto.

Le Congregazioni sono inoltre un’occasione per stringere alleanze e per conoscere meglio i profili in campo. Una volta terminate le celebrazioni dei “novendiali”, previste fino al 4 maggio, il Conclave potrebbe iniziare già il 5 o 6 maggio.

Il mondo intero guarda a Roma in attesa della fumata bianca, tra speranza, curiosità e il desiderio di un nuovo Papa che sappia guidare la Chiesa nel cuore del XXI secolo.

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