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Ragazzo 24enne ucciso a coltellate mentre prega in moschea. «L’assassino si è filmato, è in fuga»

Pubblicato: 27/04/2025 14:54

Un giovane uomo è stato ucciso con decine di coltellate all’interno di un luogo di culto, in un episodio di brutale violenza che ha scosso l’intera comunità religiosa e acceso un’ondata di indignazione pubblica. L’aggressore, ripreso dalle telecamere di sorveglianza, ha agito con estrema freddezza, colpendo la vittima mentre si trovava in preghiera, e lasciando dietro di sé una scena raccapricciante.

Le immagini mostrano l’assassino filmare il corpo agonizzante col cellulare, pronunciando frasi cariche di odio religioso, prima di rendersi conto di essere stato ripreso. L’omicidio ha provocato una mobilitazione immediata, con manifestazioni spontanee e un crescente allarme per la sicurezza all’interno dei luoghi di culto. Le autorità hanno avviato una vasta caccia all’uomo.

Il fatto è avvenuto in Francia, nella moschea Khadidja del piccolo comune minerario di La Grand-Combe, nel sud del Paese, a circa 50 chilometri da Nîmes. La vittima, Aboubakar, aveva 24 anni, era nato in Mali ed era arrivato in Francia da bambino. Venerdì mattina si trovava da solo nel luogo di culto, dove stava preparando l’ambiente per la preghiera settimanale, quando è stato raggiunto dall’aggressore, identificato come Olivier, cittadino francese di origine bosniaca.

Secondo le ricostruzioni, i due si sarebbero parlati brevemente prima di entrare nella sala di preghiera. Poi, mentre Aboubakar si inginocchiava, Olivier ha estratto un coltello e lo ha colpito ripetutamente. Il procuratore di Alès, Abdelkrim Grini, ha parlato di un atto compiuto con «grande autocontrollo» e una «freddezza impressionante». Il corpo è stato scoperto solo due ore dopo da altri fedeli, sotto shock per le condizioni in cui è stato trovato.

Il gesto non sembrerebbe motivato da rancori personali: Olivier non conosceva la vittima. Le frasi pronunciate durante l’aggressione, secondo gli inquirenti, lasciano pensare a un atto terroristico di matrice islamofoba. Le autorità stanno ora valutando se si tratti di un delitto a sfondo razzista o dell’azione di un soggetto disturbato, con precedenti familiari alle spalle. Il fratello minore dell’aggressore è stato fermato per essere ascoltato e poi rilasciato.

Nel frattempo, si moltiplicano le critiche alla risposta istituzionale. Il ministro dell’Interno Bruno Retailleau ha definito l’omicidio “spaventoso”, esprimendo vicinanza alla famiglia e alla comunità musulmana. Ma il silenzio iniziale delle autorità è stato contestato da molte associazioni, tra cui SOS Racisme e il CFCM, che chiedono un piano nazionale per la protezione dei luoghi di culto musulmani. La Francia si interroga ora sull’ondata crescente di odio religioso e su quanto possa essere fatto, concretamente, per fermarla.

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