Vai al contenuto

Garlasco, spunta un dettaglio inedito: “Era sulla scena del delitto”, che significa

Pubblicato: 05/05/2025 13:13
delitto Garlasco spazzatura video

Nella puntata di domenica 4 maggio della trasmissione Zona Bianca, andata in onda su Rete4, si è tornati a parlare del delitto di Garlasco, uno dei casi più controversi della cronaca italiana degli ultimi vent’anni. Al centro dell’approfondimento, un elemento finora marginale ma potenzialmente significativo: la spazzatura prelevata dalla casa di Chiara Poggi ben otto mesi dopo l’omicidio, mai analizzata dalle autorità inquirenti.
Leggi anche: Garlasco: Una nuova testimonianza potrebbe riscrivere la storia del caso

Il video esclusivo dei carabinieri nella casa della vittima

Le immagini trasmesse in esclusiva e già diffuse da Luigi Grimaldi sul suo canale YouTube mostrano i carabinieri entrare nell’abitazione di Chiara per prelevare il contenuto del cestino della cucina. La scena, silenziosa e inquietante, racconta di un’indagine che, a distanza di mesi dall’omicidio, cerca ancora tracce utili alla ricostruzione dei fatti. Tra gli oggetti repertati si notano un bricco di tè, un piatto di plastica, una buccia di banana e, dettaglio non trascurabile, due vasetti di yogurt incastrati l’uno nell’altro.

I vasetti di yogurt e l’allergia al lattosio: un dettaglio inquietante

È proprio quest’ultimo elemento a sollevare nuovi interrogativi. Come evidenziato da una giornalista della trasmissione, sorge spontanea una domanda: chi ha consumato quello yogurt? Chiara Poggi, infatti, secondo quanto accertato dai medici e riportato durante il programma, era allergica al lattosio. Il consumo di yogurt da parte sua sarebbe dunque altamente improbabile, se non impossibile.

La presenza dei vasetti di yogurt in un’abitazione vuota, sigillata per mesi e posta sotto sequestro, apre scenari ancora inesplorati. Possibile che qualcuno sia entrato nella casa in un secondo momento? O si tratta di residui precedenti alla morte della giovane? Domande che rimangono senza risposta e che, paradossalmente, non sono mai state affrontate con la dovuta attenzione durante le fasi centrali dell’indagine.

Otto mesi dopo il delitto, la spazzatura è ancora lì

Il dato che sorprende maggiormente è che questi rifiuti siano stati prelevati ben otto mesi dopo il delitto, avvenuto il 13 agosto 2007. È legittimo chiedersi come oggetti deperibili come yogurt, frutta o tè siano rimasti nel cestino senza attirare prima l’attenzione degli investigatori, o peggio, senza deteriorarsi visibilmente. Un’anomalia che aggiunge opacità a un’inchiesta già segnata da polemiche, errori procedurali e perizie controverse.

Il materiale raccolto non risulta mai essere stato sottoposto ad analisi forensi. Nessun test del DNA, nessun controllo su impronte digitali o residui biologici. Eppure, in un caso in cui ogni dettaglio è stato sviscerato e ogni elemento interpretato alla luce di teorie contrapposte, la presenza di oggetti potenzialmente fondamentali lasciati a marcire nella spazzatura sembra rappresentare una mancanza investigativa clamorosa.

Un dettaglio dimenticato o ignorato?

Nel racconto televisivo di Zona Bianca, la spazzatura di Garlasco diventa così il simbolo di ciò che è stato forse ignorato, dimenticato o sottovalutato. Un semplice cestino della cucina potrebbe contenere indizi cruciali sulla presenza di terzi nell’appartamento, sulla ricostruzione temporale dei fatti o perfino sull’identità dell’assassino.

A distanza di quasi vent’anni dal tragico omicidio, il caso Poggi continua a riservare sorprese inquietanti, capaci di riaprire ferite mai rimarginate. E a sollevare un dubbio che torna puntuale, come un’eco scomoda: abbiamo davvero cercato la verità fino in fondo?

Continua a leggere su TheSocialPost.it

Hai scelto di non accettare i cookie

Tuttavia, la pubblicità mirata è un modo per sostenere il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirvi ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, sarai in grado di accedere ai contenuti e alle funzioni gratuite offerte dal nostro sito.

oppure