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Parolin Papa? È arrivata la doccia fredda per un pontefice italiano: cosa succede

Pubblicato: 08/05/2025 14:06

Mentre la Chiesa si prepara a un momento decisivo per il proprio futuro, cresce l’attenzione di analisti, fedeli e osservatori di tutto il mondo. Il prossimo conclave si annuncia carico di attese e riflessioni, ma anche di scommesse: l’identità del futuro Pontefice continua ad accendere l’interesse anche fuori dai confini del sacro.

Tra preghiere e previsioni, è curioso notare come anche i bookmaker, in tempi moderni, dicano la loro. Le nuove proiezioni non solo offrono uno spaccato sugli equilibri interni alla Chiesa, ma rivelano anche dinamiche geopolitiche e religiose che si muovono silenziosamente sotto la superficie.

Tagle in testa, ma Parolin resta in scia

Secondo gli ultimi aggiornamenti forniti dagli operatori internazionali, Luis Antonio Tagle sarebbe attualmente il favorito alla successione di Francesco. La sua candidatura è proposta a quota 3, leggermente in vantaggio rispetto a Pietro Parolin, attuale Segretario di Stato Vaticano, che si attesta a 3,50. Un testa a testa che conferma quanto sia considerata seria l’ipotesi di un Papa non europeo.

Tra gli altri nomi caldi, resta stabile la coppia italiana formata da Matteo Zuppi e Pierbattista Pizzaballa, entrambi quotati a 6, segno che il fronte italiano non ha ancora esaurito le proprie possibilità. Più in difficoltà invece Peter Turkson, ghanese, che scende da quota 5 a 9, perdendo terreno nelle preferenze.

Il nome nuovo: Aveline sorprende tutti

Un balzo in avanti sorprendente è quello di Jean-Marc Aveline, arcivescovo di Marsiglia e considerato vicino a Papa Francesco. Solo sei giorni fa era quotato 33, ma ora si gioca a 18, segno che la sua figura sta guadagnando consenso negli ambienti ecclesiastici. “Protetto di Bergoglio”, come viene definito da più osservatori, potrebbe rappresentare una svolta sulla linea della continuità riformatrice.

Infine, compare anche un nome americano: Robert Francis Prevost, in crescita ma ancora percepito come outsider. Per lui, le possibilità restano basse, con una quota fissata a 50.

Il conclave si avvicina e con esso anche il momento della scelta: tra strategia spirituale e letture geopolitiche, le prossime settimane si preannunciano decisive.

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