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Stati Uniti annunciano l’operazione “Southern Spear”, alta tensione con il Venezuela

Pubblicato: 14/11/2025 07:41

Gli Stati Uniti hanno intensificato i raid contro le imbarcazioni dei narcos nei Caraibi, mentre la portaerei USS Gerald R. Ford è giunta davanti alle coste del Venezuela. Una mossa che segna una nuova accelerazione dell’operazione ribattezzata dal segretario alla Difesa Pete Hegseth come “Operation Southern Spear”, indicata da molti analisti come un possibile preludio a un intervento contro il governo di Nicolás Maduro.

Secondo fonti del Pentagono, ieri le forze americane hanno ucciso altre quattro persone accusate dall’amministrazione Trump di traffico di stupefacenti via mare. Con quest’ultima operazione, il totale delle vittime dall’inizio della campagna militare di settembre sale a 80.

Lo stesso Hegseth ha annunciato sui social che l’offensiva anti-narcos sarà ufficialmente chiamata “Operazione Lancia del Sud”. Il segretario ha giustificato la missione sottolineando che “difende la nostra Patria, allontana i narcoterroristi dal nostro emisfero e protegge dalla droga che sta uccidendo il nostro popolo”.

L’arrivo della portaerei Ford nel mar dei Caraibi rappresenta un elemento cruciale dell’operazione. L’unità navale, tra le più potenti al mondo, è in grado di lanciare attacchi sul territorio venezuelano, aumentando la pressione su Caracas e modificando l’equilibrio strategico dell’area.

Dal canto suo, il presidente venezuelano Nicolás Maduro ha rilasciato un’intervista alla CNN rivolgendo un appello diretto ai cittadini americani affinché si oppongano a un’escalation che, a suo dire, minaccerebbe la pace nel continente americano. Maduro ha denunciato l’avanzamento delle forze statunitensi come una provocazione pericolosa.

Il presidente dell’Assemblea Nazionale, Jorge Rodríguez, ha avvertito di “conseguenze incalcolabili” in caso di conflitto nei Caraibi. Rodríguez ha accusato Washington di destabilizzare la regione e di utilizzare la lotta al narcotraffico come pretesto per isolare e colpire il governo venezuelano.

Sul fronte legale, un memorandum di oltre 40 pagine dell’ufficio legale del Dipartimento della Giustizia sembra offrire a Trump una giustificazione formale per l’azione militare. Il documento sostiene che gli Stati Uniti siano “in guerra contro i cartelli della droga”, legittimando così i raid contro le imbarcazioni sospettate di traffico.

Le operazioni degli ultimi giorni, costate la vita a numerosi sospetti narcotrafficanti, erano state definite illecite sul piano del diritto internazionale da diversi esperti. Tuttavia, la nota segreta — citata dal New York Times — stabilisce che i raid rientrano nelle prerogative dell’esecutivo in stato di conflitto con organizzazioni criminali transnazionali.

Nonostante le giustificazioni legali, la strategia americana divide l’opinione pubblica internazionale. Mentre Washington insiste sulla necessità di colpire i cartelli della droga, cresce la preoccupazione che l’operazione si trasformi in un confronto diretto con Caracas, con il rischio di aprire un nuovo fronte di tensione nel bacino caraibico.

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