
I delegati inviati dall’Ambasciata d’Australia hanno lasciato intorno all’ora di pranzo la casa famiglia di Vasto (Chieti), dove si trovano i tre bambini al centro del caso noto come quello della “famiglia nel bosco”. La missione istituzionale, arrivata in Abruzzo per verificare le condizioni dei minori, si è svolta nel massimo riserbo: nessuna dichiarazione è stata rilasciata dai diplomatici.
Famiglia nel bosco: incontri con curatrice, tutrice e garante regionale
Nel corso della mattinata, i rappresentanti diplomatici hanno incontrato la curatrice speciale dei minori, Marika Bolognese, la tutrice Maria Luisa Palladino — entrambe nominate dal Tribunale per i minorenni dell’Aquila — e la garante regionale per l’infanzia, Alessandra De Febis. Presenti anche gli avvocati della coppia anglo-australiana, Catherine Birmingham e Nathan Trevallion.
La vicenda ha generato tensioni anche sul piano pubblico: curatrice, tutrice e giudice del Tribunale per i minorenni dell’Aquila, Cecilia Angrisano, sono state oggetto di minacce sui social dopo la decisione di allontanare i tre bambini, disposta il 20 novembre scorso.
All’uscita dall’incontro, l’avvocato Danila Solinas, che assiste i genitori insieme al collega Marco Femminella, ha riferito ai cronisti che la coppia sta collaborando «in modo totale».
Solinas ha evidenziato come siano stati forniti al Tribunale nuovi elementi ritenuti decisivi, tra cui la disponibilità di una casa, la regolarizzazione dei vaccini e un atteggiamento di piena apertura verso le richieste delle autorità.
L’obiettivo, ha sottolineato la legale, è arrivare «a un ricongiungimento prossimo», ribadendo che «i figli sono dei genitori, non dello Stato».
Famiglia nel bosco: il ruolo dell’Australia, l’ipotesi di un rientro e le scadenze giudiziarie
La vice console australiana in Italia è arrivata in Abruzzo per verificare le condizioni dei cittadini minorenni coinvolti. I legali precisano che si tratta di un dovere istituzionale, ma non escludono che i bambini possano essere trasferiti in Australia qualora l’esito giudiziario non fosse favorevole alla famiglia. La maggiore, 8 anni, è già in possesso del passaporto; per i due più piccoli, 6 anni, la procedura è in corso.
Il 4 dicembre il Tribunale per i minorenni dell’Aquila si è riservato la decisione sulla richiesta di revoca dell’allontanamento, avanzata dai legali della coppia. La pronuncia è attesa per giovedì prossimo. Il 16 dicembre, inoltre, la Corte d’appello dell’Aquila esaminerà il ricorso contro il provvedimento emesso dal Tribunale per i minori.
L’intervento di monsignor Paglia
Sulla vicenda è intervenuto anche monsignor Vincenzo Paglia, presidente emerito della Pontificia accademia per la vita, che in una trasmissione radiofonica ha espresso preoccupazione per la separazione dei minori dalla famiglia.
«Togliere i figli ai genitori è sempre un atto brutto», ha dichiarato, sottolineando l’importanza di ricostruire contesti familiari uniti e non divisi. Per Paglia, la soluzione passa dalla capacità di “ricreare un ambiente familiare” attraverso il sostegno di chi può offrire una casa e un aiuto, anche in situazioni difficili.


