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La letterina di una bimba per il carabiniere ucciso a Roma

Pubblicato: 27/07/2019 16:26

Sono tanti i fiori e i messaggi di cordoglio che da ieri continuano ad arrivare presso la sede dell’arma dei carabinieri e sul luogo in cui il vicebrigadiere Mario Cerciello Rega ha perso la vita per mano di due studenti americani. Tra queste spunta una tenera letterina scritta per mano di una bimba dedicata al carabiniere deceduto.

Intanto proseguono gli interrogatori ai due ragazzi rei di aver ucciso il vicebrigadiere, si chiamano Christian Gabriel Natele Hjorth e Elder Finnegan Lee. Sono due 20enni di nazionalità statunitense di famiglie benestanti.

La lettera per Mario Cerciello Rega

Carissimi carabinieri, vi vorrei ringraziare per tutto ciò che fate, voi siete i miei super eroi”, parole dolci scritte da una bambina dedicate al 35enne Mario Cerciello Rega. “Voi, che adempite con fermezza e coraggio ai vostri doveri, che mettete la vita del prossimo prima della vostra”.

Avete un cuore nobile e puro, ormai raro”, continua con parole d’incoraggiamento: “Non perdetevi d’animo, anche se c’è chi non vi vede come vi vedo io. Siate sempre fieri di quello che fate perché siete il mio orgoglio più grande. È soprattutto grazie a voi se sono fiera di essere italiana“. La lettera si conclude con un saluto al vicebrigadiere: “Ciao Mario, non sarai dimenticato!“.

Il post dell’Arma su Twitter

A renderla nota è stata proprio l’Arma dei Carabinieri postando la foto sul profilo Twitter ufficiale. “Dei fiori e una lettera, lasciati sotto il Tricolore del Comando Generale da una bimba, accompagnata dalla mamma”. Scrivono sul canale social, “Un gesto che si unisce ai tanti messaggi di vicinanza che ci stanno arrivando, da quando è giunta la notizia della morte del nostro collega. Una sola parola: grazie”.

Il dolore della vedova

Un lutto vissuto nel silenzio e nella fede quello della giovane vedova di Mario Cerciello Rega. Una giovane donna di 28 anni che un mese e mezzo fa vestiva da sposa e che lunedì 29 vestirà di nero. In una breve intervista rilasciata a Il Messaggero, Rosa Maria Esilio ricorda l’amore perduto: “Ogni volta che usciva facevamo Romeo e Giulietta, voleva che mi affacciassi alla finestra per salutarlo”.

Ricorda le ultime parole che si sono scambiati, Mario che torna a casa perché aveva dimenticato il cellulare, lei che gli chiede “Amore mio mi ami?” e lui che risponde “Certo tu sei la mia vita, perciò ti ho sposato“.


Una coppia che aveva tutta una vita davanti e non ha avuto il tempo di fare niente, nemmeno di vedere le foto del matrimonio che Rosa Maria tiene strette a sé in chiesa. Lunedì Mario Cerciello Rega sarà sepolto nella sua Somma Vesuviana in alta uniformeVoglio che indossi quella, era bellissimo al matrimonio in alta uniforme. E come era contento”.

Il papà di Rosa Maria è un ex commissario di polizia, si è detta perfettamente consapevole dei rischi, diceva sempre al suo Mario “Ti prego devi tornare sempre a casa. Me lo aveva promesso” una promessa che questa volta Mario non è riuscito a mantenere.

L’omaggio della Guardia di Finanza

Un uomo buono il vicebrigadiere, di cui in queste ore si tessono le lodi e si fanno omaggi; volontario per l’Ordine di Malta, prestava assistenza agli anziani. Dedito al lavoro e al dovere, una volta ha passato la notte in ospedale per stare accanto ad una mamma e alla sua bambina alle quali aveva prestato soccorso.

Oggi dopo la sfilata di auto della polizia, anche le volanti della Guardia di Finanza si sono radunate di fronte alla sede dell’Arma dei Carabinieri in corso Romania prestando il loro omaggio al guerriero caduto.

Proseguono gli interrogatori

Vanno avanti intanto le indagini sulla morte del carabiniere. I due ragazzi americani Christian Gabriel Natale Hjort e Elder Finnegan Lee sono ancora a colloquio con i magistrati. Nel pomeriggio di oggi si attende la convalida del fermo dei due, ma qualcosa non va. Pare infatti che Finnegan Lee non stia rispondendo alle domande del gip, il ragazzo si è avvalso della facoltà di non rispondere.

Il suo avvocato difensore Francesco Codini ha detto, di fronte al carcere di Regina Coeli dove si trovano i due ragazzi ha detto: “Il ragazzo si è avvalso della facoltà di non rispondere, è un ragazzo di 19 anni molto provato dalla situazione. Per rispetto del militare è meglio stare in silenzio”.