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Luca Sacchi, il padre: “Dopo la morte, Princi disse ‘Facciamoci un panino'”

Pubblicato: 18/12/2019 09:55

Giovanni Princi, amico ‘ritrovato’ di Luca Sacchi, è al centro delle indagini con altre 5 persone, tutte raggiunte da misure cautelari nell’ambito dell’inchiesta sull’omicidio del 24enne. Una figura ancora da mettere pienamente a fuoco sotto lo spettro investigativo, ma che secondo la famiglia del giovane ucciso avrebbe parecchi lati opachi. Uno di questi riguarderebbe una frase pronunciata dall’indagato dopo il decesso del ragazzo, riferita dal genitore al pm che indaga sui fatti del 23 ottobre scorso.

Alfonso Sacchi: “Princi disse ‘Facciamoci un panino'”

Alfonso Sacchi, padre del 24enne ucciso a Roma con un colpo di pistola alla testa davanti al John Cabot pub, il 23 ottobre scorso, ha raccontato agli inquirenti un particolare riferitogli da un parente dopo la morte del ragazzo.

Al centro c’è Giovanni Princi, l’amico ‘ritrovato’ da pochi mesi e presente sulla scena del crimine la sera in cui maturò l’aggressione mortale. Il padre di Luca Sacchi ne aveva già parlato a Chi l’ha visto?, e avrebbe ribadito il fatto anche davanti al pm titolare dell’inchiesta.

Mio cugino mi ha raccontato che quando ho dato la notizia della morte di Luca, Giovanni Princi (arrestato con l’accusa di tentato acquisto di droga, ndr) ha detto: ‘Vabbè ormai è fatta, allora se è morto andiamo a farci una birra e un panino, che sto morendo di fame’“. Parole messe a verbale, secondo Ansa, e depositate dalla Procura per l’udienza davanti al Riesame.

Secondo Alfonso Sacchi, riporta ancora l’agenzia di stampa, Princi si sarebbe avvicinato a suo figlio per un motivo preciso: “Penso che portasse Luca con sé per farsi sicurezza. Luca era molto alto, in perfetta forma fisica, inoltre era un patito di arti marziali (…)“.

La madre di Luca Sacchi: “Un amico piange, lui aveva fame”

L’espressione attribuita dalla famiglia Sacchi a Giovanni Princi si inserisce in un mosaico di elementi che stanno ricomponendo, passo dopo passo, ruoli, responsabilità e sfumature in merito ai fatti del 23 ottobre scorso.

Intervistati durante la trasmissione di Federica Sciarelli, i genitori della vittima avevano già parlato di quanto riferito dal parente sulle presunte parole usate dal ragazzo (poi arrestato con l’accusa di tentato acquisto di droga).

La madre di Luca Sacchi, intervenuta ai microfoni di Chi l’ha visto?, aveva riportato il sentimento di sconcerto davanti a questo particolare: “Dice che lui (Princi, ndr) aveva fame, allora evidentemente era quella la cosa più importante in quel momento“.

Intanto la situazione attuale vede al centro delle indagini anche la posizione della fidanzata di Luca Sacchi, Anastasiya Kylemnyk, la cui versione è stata ritenuta inverosimile dal gip che ha rigettato l’istanza di revoca dell’obbligo di firma avanzata dai suoi legali.

La ragazza è stata colpita dalla misura cautelare poche settimane fa, quando il giudice ha emesso altre 4 ordinanze a carico di altrettanti indagati (tutti in carcere): Giovanni Princi (accusato del tentativo di acquisto dello stupefacente), Marcello De Propris (presunto fornitore dell’arma del delitto, mai ritrovata), Valerio Del Grosso (ritenuto dagli inquirenti esecutore materiale del delitto) e Paolo Pirino (accusato di concorso nell’omicidio).

Un’altra misura cautelare è stata emessa a carico del padre di De Propris, Armando, raggiunto dal provvedimento – con cui gli si contesta la detenzione illegale della pistola usata per uccidere il 24enne – quando già si trovava in carcere (agli arresti dal 29 novembre scorso, dopo una perquisizione domiciliare in cui sarebbe stato trovato 1 kg di droga).

Altri elementi stanno emergendo prepotentemente dalle intercettazioni al vaglio degli inquirenti. Una di queste avrebbe fissato un punto importante sulla sera del delitto, e riguarderebbe una telefonata tra gli indagati Valerio Del Grosso e Marcello De Propris.

Nel corso della conversazione, il primo prospetterebbe al secondo l’idea di rapinare il gruppo di presunti acquirenti di droga, senza di fatto cedere lo stupefacente: “Ascoltami, sto con un amico mio che conosci, bello fulminato… Ma se invece io vengo a prendermi quella cosa che mi hai detto ieri e glieli levo tutti e settanta?“.

L’ultima parola, “settanta“, richiamerebbe la somma di 70mila euro che, stando alla ricostruzione degli inquirenti, si sarebbe trovata nello zaino custodito da Anastasiya Kylemnyk per concludere l’acquisto di 15 kg di marijuana. In sede di interrogatorio di garanzia, la giovane ha rigettato questo scenario sostenendo che il contante, a suo dire temporaneamente affidatole da Princi, sarebbe servito per un altro presunto affare messo in piedi dallo stesso: l’acquisto di una moto rubata.

Ultimo Aggiornamento: 18/12/2019 10:01