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Il M5S frana: dopo Fioramonti e Paragone anche Angiola e Rospi danno forfait

Pubblicato: 03/01/2020 15:29

Si sente da lontano l’eco delle rotelle delle valigie trascinate lentamente sui sampietrini. Un eco assordante, un eco dal sapore di débâcle, uno stillicidio lento e inesorabile che sembra segnare il futuro del Movimento Cinque Stelle. Un tracollo interno che ha avuto inizio la notte di Natale con le dimissioni di Fioramonti, ministro dell’Istruzione che con una lunga lettera ha dato inesorabilmente via ad una lista di abbandoni tanto disattesa quanto mai pericolosa.

La sindrome dell’abbandono colpisce il M5S

Tu quoque, Brute, fili mi. Un leitmotiv negli ambienti pentastellati che lentamente, giorno dopo giorno, stanno facendo i conti degli addii disattesi. Come dicevamo, a dare il via al trend dell’abbandono è stata una figura importante del Movimento Cinque Stelle, il ministro dell’Istruzione Fioramonti. “Ho accettato il mio incarico con l’unico fine di invertire in modo radicale la tendenza che da decenni mette la scuola, la formazione superiore e la ricerca italiana in condizioni di forte sofferenza“, erano state le parole di Fioramonti all’indomani dall’annuncio del suo passaggio al Gruppo Misto cavalcando l’onda della delusione.

Fioramonti, Paragone: addii disattesi

Onda che ha poi travolto, come un domino contro il quale non ci si può opporre, lo stello Gianluigi Paragone. Non delle dimissioni ma una mera espulsione quella del senatore che ha però così segnato un secondo goal nella reta di un Movimento Cinque Stelle quanto mai fragile. Contro di lui quelle critiche espresse pubblicamente e poi confluite in un voto contrario in ragione della legge di Bilancio nonché nell’astensione dal voto di fiducia al governo Conte Bis. Un’espulsione alla quale Paragone ha risposto duramente: “Cari falsi proibiviri, cari uomini del nulla, voi avete paura di me perché io ho quel coraggio che voi non avete più. Contro la meschinità del vostro arbitrio mi appellerò“.

Anche Angiola e Rospi passano al Gruppo Misto

Oggi la notizia di due nuove partenze verso un Gruppo Misto che sembra aver portoni aperti per gli insoddisfatti del MoVimento. Anche Nunzio Angiola e Gianluca Rospi hanno infatti deciso di annunciare oggi di volersi trasferire, cambiando casacca passando dal Movimento Cinque Stelle, anche loro, al Gruppo Misto. Un trend che potrebbe diventare sempre più consistente e che si pensa possa preludere una scissione interna al MoVimento di Luigi Di Maio. “Caro Lorenzo, vorrei farti giungere la mia comprensione e la mia solidarietà – scriveva Angiola su Facebook appresa la notizia delle dimissioni di Fioramonti – Permettimi di citare un grande scrittore e pedagogista che tu, per quello che mi risulta, apprezzi moltissimo, ossia Gianni Rodari, quando affermava che ‘È difficile fare le cose difficili’. Fare le cose difficili è infatti dannatamente difficile. Ma imparare a farle è necessario. In certi casi, nella vita occorre fare un passo indietro, per farne poi due in avanti“.

Della stessa corrente di pensiero, avversaria alla gestione interna delle decisioni inter MoVimento, lo stesso Rospi che ha dichiarato di aver avuto occasione, durante le Feste, di riflettere circa quanto recentemente accaduto negli ambienti pentastellati. Leitmotiv, qui, l’avversione alla Manovra di Bilancio e la mancanza di collegialità nelle decisioni all’interno del gruppo. Il dipinto che ne vien fuori è di un MoVimento che dall’impressionismo degli albori al realismo gridato per le strade ha intrapreso una corrente sempre più devota al puntinismo in cui le scelte del singolo iniziano a pesare, a diventare piccole costellanti discriminanti. Verrebbe da dire, chi sarà il prossimo?

Ultimo Aggiornamento: 03/01/2020 17:47