C’è ancora incredulità e senso di smarrimento attorno alla scomparsa dei 2 macchinisti coinvolti nel deragliamento del Frecciarossa Av 9595. Una mattinata di lavoro come tante, finita in tragedia per causa ancora da verificare. È certa però la morte di Giuseppe Cicciù e Mario Di Cuonzo, le uniche 2 vittime di questo tragico incidente. Amici e parenti hanno offerto il loro ricordo.
Morti nel disastro ferroviario di Lodi
Il deragliamento è avvenuto alle 5.30 di ieri mattina: forse un errore umano, forse un problema ad uno scambio. Resta la paura espressa nelle testimonianze dei passeggeri presenti sul treno che andava da Milano a Salerno, ma anche il dolore di chi deve fare i conti con chi non ce l’ha fatta.
Entrambi presenti nella locomotiva di testa, i corpi di Giuseppe Cicciù e Mario Di Cuonzo sono stati sbalzati decine di metri lontano dalla stessa. Uno schianto fatale, che lascia dietro di sé sconforto e lutto.
Il ricordo della moglie di Cicciù
A occuparsi di raccogliere le testimonianze di chi era vicino alle vittime ci ha pensato la trasmissione Dritto e rovescio di Paolo Del Debbio. Qui, in lacrime, un uomo racconta il dolore per la scomparsa dell’amico macchinista Giuseppe: “Era una brava persona, consigliere come me nel condominio. È un peccato“. Gli fa coro un altro amico, che saputo della tragedia gli ha inviato un messaggio: “Ma non ho avuto risposta, poi ho saputo…”.
Su tutti, spicca ovviamente il ricordo della moglie di Giuseppe Cicciù, appassionato macchinista che pochi mesi fa su Facebook parlava proprio di prevenzione e sicurezza. La moglie, con cui era insieme da 18 anni, ha detto: “Mio marito era un uomo stupendo, un papà perfetto, un bravissimo figlio“. Un ricordo toccante, di chi cerca di superare la tragedia.

Scomparso anche il sindacalista Mario
Assieme a Giuseppe Cicciù, è scomparso anche il collega 59enne Mario Di Cuonzo, originario del casertano. Attivo sindacalista, era ben voluto nel suo ambiente ed è stato tra i pionieri che hanno guidato per la prima volta i Frecciarossa in Italia. A Dritto e Rovescio, il ricordo di un amico: “Era una persona davvero speciale, lasciava un bel ricordo di sé, sempre“.
Mario Di Cuonzo era anche prossimo alla pensione: un dettaglio che acuisce ancora di più il senso tragico della sua morte.