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Coronavirus, Johnson gela il Regno Unito con la sua “Immunità di gregge”

Pubblicato: 15/03/2020 12:32

Ora che la diffusione del Coronavirus Covid-19 è stata dichiarata dall’OMS pandemia, dopo l’Italia, anche diversi altri Stati europei hanno iniziato a fronteggiare l’emergenza. In Francia dopo la chiusura delle scuole, annunciata da Macron, si è passati allo step successivo la chiusura dei locali e dei ristoranti, in Spagna si contano più di 5mila casi e la moglie del Premier Sanchez, come quella del Premier canadese Trudeau, è risultata positiva al virus.

Tutti corrono ai ripari, tutti tranne il Regno Unito che sembra puntare a tutt’altra strategia che, una volta annunciata, ha fatto gelare il sangue dei cittadini. Dove non arriva il governo però arriva la Corona. È risaputo che la Regina non ha un ruolo politico ma, il recente annullamento di diversi eventi pubblici e il trasferimento di Sua Maestà, oltre ad essere un protocollo di sicurezza ben studiato, sembrano essere stati decisi anche per lanciare un messaggio.

La frase shock di Boris Johnson

Boris Johnson ha gelato il popolo inglese. In piena emergenza da Coronavirus, il Primo Ministro ha dichiarato: “Molte famiglie perderanno prematuramente i propri cari prima del tempo”. Una frase formulata nel pieno di un discorso alla nazione datato 12 marzo.

Nel suo testo, disponibile per intero sul sito del governo britannico, Johnson è stato chiaro, riconosce la pericolosità del virus, soprattutto ora che è stato dichiarato emergenza globale, ma il suo piano resta invariato. “Stiamo lavorando ad un piano, lo stiamo ora portando avanti alle fasi successive”.

Contenere l’epidemia

Non dobbiamo solo cercare di contrastare l’epidemia, ma dobbiamo anche ritardarne il più possibile la sua diffusione e ridurre al minimo la sofferenza. Se riuscissimo a ritardare il picco di qualche settimana, allora il nostro Servizio Sanitario Nazionale sarà più forte”, ovvero pronto a sostenere meglio i pazienti in crisi respiratorio.

Il Primo Ministro ha anche spiegato di confidare molto nella bella stagione, vedendola come un’arma a favore del rallentamento dei numeri di contagi.

Proteggere gli anziani

Johnson ha anche spiegato che anche il Regno Unito farà tutto il possibile per tutelare le persone più a rischio, primi fra tutti i più anziani. Il piano infatti si è sviluppato e, a partire dalla giornata di domenica 14 marzo, tutte le persone di età compresa dai 70 anni in su, sono ora in quarantena.

Per loro nessuna uscita salvo per le necessità. Al momento però le scuole restano aperte e l’idea di fermare gli eventi pubblici è solo una teoria al vaglio del governo. “La comunità scientifica sostiene che al momento potremmo fare più male che bene, ma stiamo comunque tenendo la situazione sotto controllo e le misure cambieranno quando la situazione cambierà. (…) Non vi nascondo che queste misure causeranno diverse interruzioni in tutto il Paese per molti mesi”.

L’immunità di gregge

Un discorso lungo conclusosi con la promessa del Primo Ministro di non pensare solo in chiave economica ma di tenere sempre sotto controllo la salute dei cittadini. Eppure le parole di Johnson sembrano non aver tranquillizzato affatto gli inglesi, in molti hanno firmato una petizione online per chiedere misure più restrittive, mentre in molti si sono riversati nei numerosi market e iper-mercati per fare provviste.

Azioni spontanee nate soprattutto dopo le parole di una delle massime autorità mediche della leadership britannica, Sir Patrick Vallance. Il quale ha spiegato che la soluzione più logica per far sì che il Regno Unito ne esca sia quella dell’immunità di gregge.

La teoria di Vallance

Secondo Vallance, il 60% dei cittadini britannici dovrà contrarre il virus affinché si possa sviluppare l’immunità. “Sì, il Coronavirus è una brutta malattia ma nella maggioranza dei casi ha soltanto sintomi lievi”; ha dichiarato a Sky News, per Vallance il virus è stagionale e come tale occorre sviluppare questa immunità ora, giocando così d’anticipo per il futuro. L’immunità secondo Vallance si basa però sul contagio e non sulla vaccinazione di massa, che è ciò che prevede la prassi.

Una scelta che però è stata vista con estremo scetticismo da esperti in tutto il mondo.