Vai al contenuto

Coronavirus, infermiere con fogli e pennarelli parlano alla paziente non udente

Pubblicato: 31/03/2020 12:58

Nella dura battaglia quotidiana contro il Coronavirus, in ogni ospedale le infermiere diventano angeli. Parola di derivazione greca, che significa “messaggero”. Questo trova ancor più ragion d’essere nell’ospedale di Pavullo, a Modena, dove le infermiere hanno inondato di dolci parole una paziente sorda: le hanno scritte su fogli di carta, segni tangibili di un’umanità che non si spezza neppure di fronte alla sfida più dura.

Quando le parole diventano gesti d’umanità

La situazione nell’ospedale di Pavullo, in provincia di Modena, è simile a quella di tante altre realtà italiane. Emergenza e paura per la pandemia di Covid-19, il nemico invisibile che continua a spaventare. I pazienti restano isolati, a distanza dall’affetto dei propri cari.

Ed è proprio qui, in mezzo alla solitudine e allo sconforto, che le infermiere porgono il loro aiuto più grande: il calore umano, quello degli occhi sorridenti al di sopra delle mascherine e delle parole. All’ospedale di Pavullo, però, una paziente sorda non avrebbe potuto sentirle. Così le infermiere hanno preso carta e pennarello e si sono messe a scrivere sui fogli tante tenere frasi di conforto.

Quella dolcezza che scalda il cuore

In mezzo al buio delle notizie delle persone che non ce l’hanno fatta, dell’aumento dei contagi, degli ospedali all’orlo del collasso, ci sono anche speranze. Piccoli lampi che fanno commuovere e che dicono che ci si può rialzare. I fogli scritti dalle infermiere e messi sul letto della paziente, quasi volessero abbracciarla, sono stati fotografati.

il post su Fcebook dei fogli scritti dalle infermiere
Il post su Facebook che ritrae i fogli scritti dalle infermiere per comunicare con la paziente

Nel post pubblicato su Facebook si legge: Comunicare con i pazienti anziani con difficoltà uditive? Le infermiere di Pavullo lo fanno così, con una dolcezza che scalda il cuore”. Tanti i commenti delle persone commosse, che stanno scoprendo ogni giorno di più il valore e la resilienza degli operatori sanitari di tutta Italia, stremati e con volti lividi. Il figlio della paziente si è unito ai ringraziamenti per il duro lavoro: “Vi ringrazio per quello che state facendo con professionalità e umanità – ha scritto – Che Dio vi ricompensi. Grazie”.