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Coronavirus, in Lombardia obbligo di uscire solo con la mascherina: è polemica

Pubblicato: 05/04/2020 10:51

La Regione Lombardia continua a lottare contro la diffusione del coronavirus, ma non riesce a risparmiare una scia di polemiche. L’ultima ordinanza del governatore Attilio Fontana riguarda l’obbligo per i cittadini di uscire di casa solo con naso o bocca coperti. Il problema nella Regione è la mancanza di mascherine, che vengono prodotte e destinate in primis a ospedali e personale sanitario, categoria tra le più colpite.

Lombardia, Fontana: “Coprire naso e bocca”

Amici, le giornate sono belle, la voglia di uscire è tanta ma non si può, dobbiamo concludere la nostra opera. Il nostro impegno deve proseguire altrimenti gli sforzi fatti finora saranno vanificati“, ha spiegato il governatore lombardo con un video su Facebook.

Vi prego, non uscite di casa se non nelle condizioni autorizzate e lecite“, continua Fontana, “Dovrete, quando potrete uscire di casa, coprirvi il volto, la bocca e il naso con qualunque strumento utile ad evitare che voi possiate in qualche modo diffondere il virus“.

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Non ci sono abbastanza protezioni per tutti

Il problema sollevato dall’ordinanza riguarda il fatto che si obbligano i cittadini ad indossare strumenti per evitare la diffusione del virus quando si esce, almeno fino al 13 aprile, ma non tutti hanno accesso a tali sistemi. Le mascherine scarseggiano da mesi, e se le autorità dichiarano che è possibile usare anche foulard o sciarpe per coprire naso e bocca, questi risultano poco utili contro la diffusione del virus, così come le mascherine chirurgiche.

Secondo i virologi, il coronavirus ha tra i 100 e i 150 nanometri di diametro. Riuscirebbe comunque a penetrare tra le maglie di sciarpe e foulard ma, come dichiarato da Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, questi risultano utili per chi non ha sintomi. La protezione più sicura, ha spiegato Brusaferro, rimane il distanziamento sociale di almeno un metro, anche considerato l’alto numero di contagiati asintomatici.

Borrelli: “Non uso le mascherine, rispetto le distanze”

Il capo della Protezione Civile Angelo Borrelli ha dichiarato in merito durante la conferenza stampa di ieri: “Non uso la mascherina, ma rispetto le regole del distanziamento sociale. La mascherina è importante, se non si rispettano le distanze, per evitare l’infezione da virus“.

Parole echeggiate da Franco Locatelli, presidente del Consiglio Superiore di Sanità, che ha spiegato come la questione delle mascherine sia ancora dibattuta tra gli esperti. “Sono utili per prevenire il contagio da parte di un soggetto che alberga COVID-19 considerando anche l’esistenza di una quota di asintomatici infettanti“, ha dichiarato.

Informativa dell'Istituto Superiore di Sanità
Informativa dell’Istituto Superiore di Sanità

Gli attacchi della Regione Lombardia

Nonostante il supporto di evidenze scientifiche, le parole di Borrelli non sono bastate a non sollevare le polemiche. La Regione Lombardia è da tempo in rotta con il governo e la gestione statale dell’emergenza.

All’attacco del capo della Protezione Civile è partito Fabrizio Sala, vicepresidente della Regione: “Le parole del capo dipartimento della Protezione Civile Angelo Borrelli ci lasciano a dir poco basiti. Di fatto, Borrelli prende nettamente le distanze dal nostro provvedimento sulla necessità di coprire le vie respiratorie quando si esce di casa. Un modo di comportarsi che non esitiamo a definire imprudente e che davvero fatichiamo a comprendere“.

Anche l’assessore al Bilancio lombardo, Davide Caparini, si è espresso duramente contro Borrelli: “Così come accade a New York, Los Angeles o a Dallas, il governatore Fontana ha chiesto di rispettare una regola elementare: proteggere naso e bocca. La nostra Protezione Civile sta distribuendo milioni di mascherine ai più fragili e alle farmacie. Il commissario, invece, oltre a fare dichiarazioni incoscienti che sta facendo?“.

Ultimo Aggiornamento: 05/04/2020 10:58