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Coronavirus, la fase 2 in Italia: “La zona rossa ritornerà”

Pubblicato: 17/04/2020 17:23

Nel corso della conferenza stampa dell’ISS (Istituto Superiore di Sanità) il presidente Silvio Brusaferro ha dichiarato che la curva di positività al Covid-19 nel nostro Paese è attualmente in fase decrescente. Alla conferenza stampa ha preso parte anche Gianni Rezza, direttore del Dipartimento delle Malattie Infettive, il quale ha invitato tutti a continuare ad agire con cautela.

L’Istituto Superiore di Sanità conferma la riduzione dei contagi

Silvio Brusaferro ha spiegato che solo grazie all’adozione delle misure restrittive è stato possibile limitare il diffondersi dei contagi da Covid-19 su tutto il territorio nazionale. Il presidente dell’ISS ha inoltre evidenziato che i dati sulla pandemia emersi dalle analisi sull’evoluzione del virus mostrano un Paese in cui l’intensità di circolazione del coronavirus è diversa in ciascuna regione. Brusaferro ha aggiunto: “La Lombardia è la più colpita, ma allo stesso tempo mostra, negli ultimi giorni, una riduzione dei casi. Allo stesso modo anche Veneto, Emilia Romagna e le Marche mostrano una tendenza simile alla regione lombarda“.

Rezza invita a non abbassare la guardia

Successivamente è intervenuto anche Giovanni Rezza, il quale ha confermato la decrescita dei casi che è stata registrata negli ultimi giorni e il conseguente contenimento dell’infezione. Rezza ha però invitato a non abbassare la guardia, annunciando che molto probabilmente le zone rosse ritorneranno ad essere una misura fondamentale anche quando non ci sarà più un lockdown sull’intero territorio nazionale. “Il lockdown completo ha abbattuto i contagi” queste le parole di Rezza, che ha continuato affermando:La popolazione rimane ampiamente suscettibile e quello che è successo un mese fa, due mesi fa, potrebbe riaccadere se non stessimo attenti“. Il direttore del dipartimento di malattie infettive ha aggiunto che probabilmente, in una fase successiva a quella che stiamo attualmente vivendo, dovremo mantenere le misure di distanziamento sociale, spiegando: “in questa fase sarà importante rafforzare soprattutto il controllo del territorio, quindi identificazione rapida dei focolai“.

Come sarà la fase 2

In merito alle zone rosse, Rezza ha dichiarato:Ritornerà probabilmente ad essere una delle misure che saranno particolarmente importanti proprio in una fase in cui non ci sia più un lockdown completo del Paese, ma in cui necessariamente andranno mantenute delle misure strette e rigorose di distanziamento sociale“. È evidente che la fase 2 quindi richiederà grande cautela. Secondo Brusaferro sarà necessario: “ripensare e riorganizzare la nostra organizzazione della vita sia nei trasporti che nel lavoro, nelle attività commerciali e quotidiane“. Nelle prossime settimane sarà fondamentale definire le misure da seguire nella cosiddetta fase 2, in modo da organizzare e gestire un piano strategico volto a ridurre al massimo la trasmissione del virus.

Graziano Onder e l’indagine sui decessi nelle Rsa

Alla conferenza stampa ha preso parte anche Graziano Onder, direttore del Dipartimento malattie cardiovascolari, endocrino-metaboliche e invecchiamento dell’ISS. Stando a quanto ha riferito Onder, dall’indagine effettuata sui decessi nelle Rsa è emerso che: “più del 40% dei residenti deceduti nelle Rsa aveva sintomi riconducibili all’infezione o il tampone positivo“. Il prof. Graziano Onder ha precisato che suddetta indagine “ha interessato complessivamente strutture che ospitano in totale 80mila residenti“. In tutto si contano tra i 6.000 ed i 7.000 i decessi avvenuti nelle strutture di ricovero per anziani (Rsa) dal 1° febbraio al 15 aprile, ma, come ha dichiarato lo stesso Onder: “è difficile distinguere fra influenza e Covid-19″.