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Open Arms, oggi al voto sul processo a Matteo Salvini: “Rifarei tutto”

Pubblicato: 26/05/2020 09:52

Attesa per il voto sul processo a Matteo Salvini per il caso Open Arms. Il Movimento 5 Stelle dirà sì al rinvio a giudizio: a sintetizzare il parere favorevole al processo per l’ex vicempremier è il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Federico D’Incà. Dal leader della Lega nessuna marcia indietro, riporta Ansa: “Sono tranquillo e rifarei tutto, non per interesse personale ma per tutelare il mio Paese“. Centrodestra compatto nel sostenere la posizione dell’ex titolare del Viminale, in un contesto ancora fluido in cui l’esito della valutazione in Giunta, per Gasparri, non sarebbe facile da prevedere.

M5S voterà sì al processo per Salvini

Noi come M5S continueremo come abbiamo fatto, come nel caso Gregoretti: pensiamo che il confronto per Salvini deve essere davanti alla magistratura quindi voteremo perché possa essere processato come un normale cittadino“: queste le parole del ministro per i Rapporti con il Parlamento, Federico D’Incà, ai microfoni di Stasera Italia, come riporta l’Ansa.

Il caso della nave Ong, secondo la lettura di D’Incà, “è diverso da quello Diciotti, dove la scelta fu condivisa all’interno del Consiglio dei ministri“.

L’ex titolare del Viminale è accusato di sequestro di persona e omissione di atti d’ufficio per il divieto di sbarco imposto ai migranti della nave Ong Open Arms, al largo di Lampedusa, nell’agosto 2019. Ad aprire l’inchiesta era stata aperta la Procura di Agrigento, poi passata per competenza a Palermo. Secondo l’accusa, il decreto sicurezza bis non troverebbe applicazione per il soccorso in mare, obbligatorio.

Si attende ora il pronunciamento della Giunta delle immunità del Senato, mentre sulla Gregoretti (per la gestione dei 131 migranti bloccati a bordo), stando a quanto riportato dall’Ansa, si sarebbe registrato un nuovo rinvio dell’udienza preliminare (al prossimo 3 ottobre) a causa dell’emergenza Covid.

La Giunta è chiamata a valutare l’azione dell’allora ministro dell’Interno Salvini: l’interrogativo sul tavolo è se abbia agito nel pubblico interesse oppure se abbia abusato del suo ruolo e debba quindi andare a processo. La decisione definitiva sarà poi in mano all’Aula del Senato.

Le posizioni sul caso Open Arms

Il centrodestra appare compatto nel difendere Matteo Salvini sul caso Open Arms, ma Ansa parla di “voto sul filo del rasoio” con un quadro di posizioni che restituirebbe la seguente fotografia: 11 senatori a favore del rinvio a giudizio, 11 contrari, Michele Giarrusso, ex M5S passato al Misto, e la pentastellata Alessandra Riccardi a fare da potenziale ago della bilancia.

Per Maurizio Gasparri l’esito del voto non sarebbe facilmente prevedibile: “Ci sono stati interventi che hanno confermato sostanzialmente le posizioni della vigilia, però vedo che c’è una riflessione intorno ai temi della mia relazione“. Questo, riporta Repubblica, quanto dichiarato dal presidente della Giunta per le Elezioni e le immunità, al termine della riunione sul caso.

Italia Viva sarebbe schierato con Pd e Cinquestelle, favorevoli al processo, anche se, riporta Huffington Post, il senatore Cucca sosterrebbe la presenza di “aspetti controversi”.

La replica del leader della Lega

La replica di Matteo Salvini non si è fatta attendere ed è arrivata attraverso la sua pagina Facebook, con un post in cui ribadisce la sua posizione sulla vicenda – la terza, dopo il caso della nave Diciotti e quello della Gregoretti che hanno visto la sua politica di ministro dell’Interno finire nell’occhio del ciclone – e si dice sostanzialmente sereno.

PD e 5Stelle vogliono mandarmi a processo per aver bloccato uno sbarco l’anno scorso? A differenza di altri, io non cambio idea: fermare gli sbarchi di clandestini, combattere gli scafisti, difendere la sicurezza, l’onore e la dignità dell’Italia non è un reato, ma un dovere. Mi processano? Sono tranquillo. Se un uomo non è disposto a lottare per le sue idee, o le sue idee non valgono nulla, o non vale nulla lui“.

Secondo quanto riportato dalle agenzia di stampa, l’ex vicepremier avrebbe sottolineato che rifarebbe tutto, considerazione che già aveva espresso nel novembre scorso, a margine dell’iscrizione nel registro degli indagati con le ipotesi di sequestro di persona e omissione di atti d’ufficio proprio per il caso della Open Arms.

Ultimo Aggiornamento: 26/05/2020 11:31