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Paola Perego, il primo attacco di panico a 16 anni: “L’aria non è più entrata nei polmoni”

Pubblicato: 05/06/2020 19:39

La conduttrice tv Paola Perego è tornata a parlare della sua forzata convivenza con gli attacchi di panico, portando alla luce altri aneddoti sulla malattia, oltre a quelli già conosciuti. La Perego di recente ha anche pubblicato un libro, Dietro alle quinte delle mie paure, dove racconta la sua personale lotta contro il “mostro” che fin da giovane l’ha costretta a vivere momenti difficili. Ne ha parlato ancora a Radio 2 SocialClub, con i conduttori del programma radiofonico Luca Barbarossa, Neri Marcorè e Andrea Perroni.

Il primo attacco di panico a 16 anni

Paola Perego, rispondendo alle domande dei 3 conduttori, ha raccontato cosa accadde quando le venne il primo attacco di panico. “Io il primo attacco di panico l’ho avuto a 16 anni, quando ancora non si parlava di attacchi di panico, perché non si conoscevano”.

Ero in macchina con il fidanzato di allora” ha proseguito, scherzando anche “forse è per quello anche che mi è venuto”. Poi è tornata seria per dire: improvvisamente l’aria non è entrata più nei polmoni, quindi ero convinta che stavo soffocando e stavo morendo”.

A quel punto, ha raccontato la Perego, è stato chiamato un medico per capire cosa le fosse successo. “Chiamato un medico, questo medico mi ha diagnosticato un ‘esaurimento nervoso’ che vuol dire tutto e niente, e mi ha dato degli psicofarmaci molto forti da prendere, già all’epoca, e quindi ero tossica. Tiravo che sembravo Christiane F. e i ragazzi dello zoo di Berlino” ha scherzato la conduttrice, in riferimento al celebre libro poi divenuto anche un film.

Gli attacchi di panico e l’esorcista

I conduttori le hanno poi chiesto se fosse vero che, alla disperata ricerca di una soluzione contro quel male non ancora identificato, fu anche portata da un esorcista. “Sì, i miei genitori” ha raccontato la Perego “perché ad un certo punto disperati non capivano perché i medici quando andavo al pronto soccorso dicendo ‘sto morendo’ mi dicevano ‘questa ragazza non ha niente, fisicamente sta bene‘”.

E quindi sai” ha proseguito nel suo racconto la Perego a Radio 2 “anche diciture di paese, io vengo da Brugherio, in provincia di Milano, insomma un piccolo centro, mi hanno portata da questo don Luigi che mi dava l’olio benedetto e il sale benedetto e mi faceva questi trattamenti imponendomi le mani sulla testa. Mi hanno fatto bruciare cuscini, materassi, pensando che fossi posseduta”, ha rivelato.

Anche il figlio ne ha sofferto

Ora il problema è risolto, e scrivere il libro, ha raccontato Paola Perego, può aiutare a diffondere consapevolezza sulla malattia. “Sai quante persone ne soffrono? Io dopo che ho scritto questo libro sono stata sommersa da messaggi, da mail, di persone che hanno attacchi di panico. Credo che non c’entri tanto col lavoro che facciamo anche se comunque ti porta ad essere due persone” ha spiegato. “E quando non ti conosci bene in realtà il mostro poi arriva e ti attacca”.

Anche il figlio, autore del disegno che apre il libro, pare abbia avuto lo stesso problema. “Lui ha sofferto di attacchi di panico per un anno, però è stato molto più bravo di me” ha rivelato la Perego. “Diciamo che poi ne ha sofferto in un periodo in cui già si parla di attacchi di panico, si sa come affrontarli. E durante un attacco ha fatto questo disegno, poi lui è un po’ artista, per rappresentare un attacco di panico”. Poi ha aggiunto: “Io ho voluto pubblicarlo perché chi li ha avuti si ritrova in quel disegno”.