Il 26 agosto saranno passati esattamente 10 anni da uno degli omicidio più sinistri della cronaca nera italiana: il delitto di Avetrana, cittadina pugliese che resterà per sempre nell’immaginario come il luogo di morte di Sarah Scazzi. Aveva solo 15 anni quando venne uccisa, ma ancora oggi il suo nome riepiloga una tetra vicenda investigativa e giudiziaria, conclusa con la condanna definitiva della zia e della cugina, oltre che dello zio Michele Misseri. Ora, tutto questo verrà raccontato con una serie tv ed un documentario.
L’omicidio di Sarah Scazzi diventa una serie tv
La strage di Erba, l’omicidio di Via Poma, il delitto di Garlasco, l’assassinio di Yara Gambirasio. I casi di cronaca nera che hanno sfondato il muro della perpetua memoria sono tantissimi, ma qualcuno è destinato ad essere raccontato ancora e ancora. È così che a distanza di 10 anni dal delitto di Avetrana, la storia di Sarah Scazzi, che oggi avrebbe 25 anni, diventerò una serie tv.
La notizia, riportata da numerose fonti, è che la casa di produzione Groenlandia ha acquistato i diritti del libro Sarah – La ragazza di Avetrana, scritto da Flavia Piccinni e Carmine Gazzanni. Un libro dal quale si costruirà una fiction che riproporrà momenti e figure iconiche di questo atroce delitto: la 15enne Sarah, la gelosa cugina Sabrina Misseri, la madre Cosima Serrano, entrambe condannate in via definitiva all’ergastolo. E naturalmente Michele Misseri, l’uomo che ancora oggi si auto-accusa dell’omicidio e a cui la giustizia non crede.
In arrivo anche un documentario su Sarah Scazzi
A gestire il progetto della serie tv su Sarah Scazzi sarà Matteo Rovere, apprezzato regista di Veloce come il vento, Il Primo Re e numerosi altri grandi successi italiani. Non sarà però dietro la macchina da presa: la regia sarebbe affidata a Pippo Mezzapesa. Coi diritti sul libro, però, Rovere ha intenzione di produrre due distinti progetti.
In cantiere, riportano le fonti, c’è infatti anche un documentario sul delitto di Avetrana: alla regia in questo caso Christian Letruria, coi due scrittori del libro a curarne la scrittura. Due modi distinti, ma con lo stesso scopo: tenere viva la memoria di una 15enne brutalmente uccisa.