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Willy, nuova accusa per i fratelli Bianchi: contestato l’omicidio volontario

Pubblicato: 04/02/2021 20:23

Un provvedimento che aggrava la posizione di Marco e Gabriele Bianchi, imputati per la brutale uccisione di Willy Monteiro Duarte. Il 21enne è stato pestato fino alla morte vicino a un locale di Colleferro, provincia di Roma, lo scorso settembre.

Ai fratelli Bianchi era stata contestata l’accusa di omicidio preterintenzionale, che ora il gip, alla luce delle indagini in corso, cambia in omicidio volontario. La stessa accusa viene rivolta anche a Mario Pincarelli e Francesco Belleggia, coinvolti nell’aggressione.

I fratelli Bianchi accusati di omicidio volontario

Nella nuova ordinanza di custodia cautelare dei fratelli Bianchi compare l’accusa di omicidio volontario, non più preterintenzionale. Il gip di Velletri ha infatti ritenuto che, come emerge dagli elementi dell’indagine, i quattro aggressori di Willy sapessero che potevano provocarne la morte o il grave ferimento.

La decisione è stata presa sia per il numero delle persone coinvolte che per i colpi sferrati in punti vitali, oltre alla condizione della vittima, inerme a terra. A pesare anche la conoscenza dei Bianchi delle arti marziali e alcune testimonianze del brutale pestaggio. I Carabinieri di Colleferro si sono inoltre avvalsi delle intercettazioni telefoniche e ambientali.

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L’omicidio di Willy

La morte di Willy Monteiro Duarte, 21enne di Paliano, ha sconvolto l’Italia per la sua crudeltà ed efferatezza. Le persone coinvolte sarebbero state spinte a infierire sul ragazzo dalla volontà di mostrare la predominanza del gruppo. I suoi aggressori, già ben noti nel circondario per comportamenti violenti, sarebbero coinvolti anche nel giro di spaccio della città d’origine, Artena.

Anche il presidente uscente Giuseppe Conte ha partecipato ai funerali di Willy, accompagnato dall’ex ministra dell’Interno Luciana Lamorgese e dal governatore del Lazio Zingaretti. Proprio Lamorgese è stata firmataria di una norma inserita nella revisione dei Dl Sicurezza a seguito della morte di Willy, inerente all’inasprimento delle pene connesse alle risse.