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Saman: il cugino arrestato Ikram Ijaz ha chiesto la scarcerazione, arrivata la decisione del Riesame

Pubblicato: 10/07/2021 14:11

Arrivata la decisione del Tribunale del Riesame di Bologna sulla posizione di Ikram Ijaz, cugino di Saman Abbasscomparsa a 18 anni a Novellara (Reggio Emilia) e per l’accusa uccisa per essersi opposta a un matrimonio combinato. La difesa del 28enne, unico rintracciato e arrestato dei 5 indagati per il presunto omicidio della giovane, aveva proposto istanza di scarcerazione.

Saman: la decisione del Riesame sul cugino Ikram Ijaz

Resta in carcere Ikram Ijaz, il cugino di Saman Abbas tra i 5 indagati per omicidio premeditato, sequestro di persona e occultamento di cadavere nell’ambito dell’inchiesta aperta dalla Procura di Reggio Emilia sulla scomparsa della 18nne. A stabilirlo è il Tribunale del Riesame di Bologna, chiamato a decidere sull’istanza di scarcerazione presentata dalla difesa dell’uomo. Le motivazioni, riporta Ansa, sono attese entro 45 giorni.

Il giovane, 28 anni, era stato fermato in Francia, arrestato il 28 maggio scorso ed estradato in Italia, mentre le altre 4 persone finite nel fuoco dell’indagine con le gravissime ipotesi di reato a carico – i genitori della ragazza, Shabbar Abbas e Nazia Shaheen, uno zio, Danish Hasnain (ritenuto esecutore materiale del delitto) e un altro cugino – risultano ancora latitanti tra Pakistan ed Europa.

Per arrivare all’arresto del padre e della madre di Saman, il Ministero della Giustizia avrebbe recentemente chiesto l’inserimento dei nomi nella banca dati Interpol, e marito e moglie ora possono essere fermati ovunque si trovino. Pochi giorni fa, Ikram Ijaz ha sostenuto un lungo interrogatorio in carcere, a Reggio Emilia, e si sarebbe nuovamente detto estraneo alla sparizione e alla presunta morte della cugina.

Saman: il punto sulle indagini

Le ricerche del corpo di Saman proseguono tra i campi della Bassa Reggiana. In azione anche unità cinofile specializzate nel ritrovamento di ossa umane, le stesse, riportano diverse fonti, impiegate per il caso dei coniugi Peter Neumair e Laura Perselli a Bolzano.

Gli inquirenti sono convinti che la 18enne sia stata uccisa nell’ambito familiare, fatta sparire perché si sarebbe opposta al matrimonio forzato con un cugino in Pakistan. La ragazza, come emerso dal racconto del fidanzato – non voluto dai genitori della giovane – avrebbe presto coronato il suo sogno d’amore con lui nelle nozze che si sarebbero dovute tenere a breve a Roma.