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Il racconto di Alessandro Greco, figlio artistico di Raffaella Carrà: “La chiamavo la mia mammina”

Pubblicato: 23/07/2021 17:04

Alessandro Greco ha avuto la fortuna di collaborare in tv e di coltivare un rapporto di amicizia con Raffaella Carrà per molti anni. A distanza di poco più di 3 settimane della scomparsa della regina della televisione, il conduttore ha deciso di raccontare diversi aneddoti e consigli ricevuti da quella che chiamava la sua ‘mammina’.

Una carriera televisiva nata grazie a Raffaella Carrà

In una lunga intervista rilasciata a Tv Sorrisi e canzoni, Alessandro Greco ha raccontato alcune delle lezioni professionali e di vita che Raffaella Carrà gli ha lasciato. Ripercorrendo il proprio personale album dei ricordi, il conduttore racconta: “Lei usava il termine figlioccio per riferirsi a me. E io ho sempre definito Raffaella Carrà e Sergio Japino i miei genitori televisivi.”

Il primo incontro tra la regina dal caschetto biondo, Japino, Giovanni Benincasa e Fabio Di Iorio avvenne durante il provino per Furore, programma firmato proprio dai 4 autori. All’epoca Alessandro Greco non era un volto noto e infatti ricorda: “Nel primo incontro ero piaciuto, ma dal momento che nessuno mi conosceva, volevano essere sicuri che quella prima volta non fosse stata per me solo una ‘botta di fortuna’.”

Dopo una lunga serie di provini, chiamate e incontri, finalmente arrivò il momento di conoscere personalmente Raffaella Carrà che gli disse: “Ma tu chi sei? Il provino è andato molto bene: da dove salti fuori?”.

Alessandro Greco: dalle feste in piazza alla conduzione di Furore

Alessandro Greco ricorda che, al di là delle continue riunioni, non aveva capito realmente quale sarebbe stato il suo ruolo nel programma fino a quando, a pochi giorni dall’inizio della messa in onda, non fu convocato. “C’era un grande tavolo e Raffaella, di fronte a me, mi dice: ‘Ma tu hai capito perché continui a venire qua?’. E io: ‘No, ma credo che sia perché posso dare una mano’. Lei: ‘Ma sei proprio un testone: non l’hai capito ancora che sarai tu a condurre il programma?’ In quel momento mi sono alzato e sono scoppiato a piangere. Ci siamo abbracciati, è stato indimenticabile.”

Fu così che nacque un sodalizio artistico e un’amicizia che proseguì per molti anni perché, ricorda il conduttore: “Aveva capito che nonostante i miei 25 anni di età, quello che avevano visto al provino era il risultato di tanti anni di esperienza”.

I preziosi consigli ricevuti da Raffaella Carrà

Sono pressoché infiniti i consigli che un’icona della tv come Raffaella Carrà ha dispensato ad Alessandro Greco e a tutti i giovani che hanno avuto la fortuna di poterla incontrare. Tra questi i più importanti ci sono quelli che riguardano il look: “Per il conduttore, diceva, ci vuole una sorta di ‘divisa’ che certifichi il fatto che tu sei il padrone di casa”.

Ma più di ogni altra cosa, Raffaella Carrà ha insegnato ad Alessandro Greco l’impegno, la forza e l’abnegazione per il lavoro. A non essere mai volgare e a rimanere umile poiché: “Il successo è instabile, precario e altalenante, è la popolarità che ti fa durare nel tempo”.

Alessandro Greco e Raffaella Carrà: uniti da una grande fede

Raffaella Carrà e Alessandro Greco erano accomunati da una grande fede. A differenza del conduttore, che non ha mai fatto segreto della propria spiritualità, per Raffaella si trattava di un fatto esclusivamente privato. Come confessa nel corso dell’intervista, persino lui – considerato il figlioccio televisivo – ha scoperto della sua devozione a Padre Pio solo durante i funerali. Una scoperta dal sapore dolce amaro: “La fede ha un posto centrale nella mia vita e avrei voluto condividere questa cosa con lei, ma nonostante tutte le esperienze che abbiamo vissuto insieme questo non è mai venuto fuori. Mi dispiace. Padre Pio è sempre stato il mio santo del cuore, colui che ha messo in me il seme per l’amore di Dio, lei da vent’anni aveva questa mia stessa devozione: avrei voluto condividerla con lei”.

Al di là di questo rimpianto, la frequentazione personale tra Alessandro Greco e Raffaella Carrà è stata assidua e vera. A testimonianza di questo, l’affettuoso saluto: “Ciao Raffa, grazie per avermi donato un po’ della tua luce, della tua energia e del tuo entusiasmo. Ci vediamo lassù, a Dio piacendo. E… sai che ‘furore’?”