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Viviana Parisi e Gioele: le parole del procuratore sulla richiesta di archiviazione e il giallo del bimbo

Pubblicato: 29/07/2021 15:08

Nessuna azione di terzi, uomini o animali, avrebbe avuto un ruolo nella morte di Viviana Parisi e Gioele Mondello, madre e figlio trovati senza vita a Caronia quasi un anno fa. Questa la conclusione cui sarebbero giunti i consulenti della Procura di Patti (Messina), che farebbe da traino alla richiesta di archiviazione del caso avanzata al gip e su cui ora si attenderà la decisione. Il procuratore, Angelo Vittorio Cavallo, ha parlato dell’architettura di elementi che sarebbero emersi a favore dell’ipotesi di omicidio-suicidio da sempre rigettata dalla famiglia delle vittime.

Viviana Parisi e Gioele: le parole del procuratore sulla richiesta di archiviazione

L’istanza di archiviazione per il caso Parisi-Mondello sarebbe stata presentata il 27 luglio scorso, e il procuratore di Patti, che ha coordinato l’inchiesta sulla morte di madre e figlio nei boschi di Caronia (datata agosto 2020), ha descritto il quadro di evidenze che deporrebbero a favore dell’ipotesi di omicidio-suicidio.

La Procura, all’esito degli accertamenti condotti dai consulenti incaricati nell’ambito dell’inchiesta – con fascicolo a carico di ignoti -, avrebbe escluso l’intervento di estranei nel decesso di Viviana Parisi e Gioele Mondello. Le parole del procuratore capo Angelo Vittorio Cavallo sono state riportate da Adnkronos: “Tutte le indagini tecniche svolte hanno permesso di accertare come Viviana, senza ombra di alcun dubbio, si sia volontariamente lanciata dal traliccio dell’alta tensione, con chiaro ed innegabile intento suicidario“.

Per la Procura risulterebbe esclusa la presenza di lesioni, pre o post mortem, causate da animali o da soggetti terzi. Il punto fermo, stando a questa lettura, sarebbe il suicidio della donna. Sulla morte del bambino, invece, si aprirebbe un altro discorso in cui resterebbe un insoluto bacino di interrogativi.

Gioele Mondello: gli scenari ipotizzati dalla Procura sulla morte del bimbo

Resterebbe irrisolto il nodo sul decesso del piccolo Gioele. Il mistero di madre e figlio affonda le radici verso il tramonto dell’estate 2020. Viviana Parisi e suo figlio sono scomparsi il 3 agosto, dopo un incidente sulla A20 Messina-Palermo. e sono stati ritrovati senza vita, nelle campagne di Caronia, dopo vari giorni di ricerche.

Gli esperti incaricati dalla Procura avrebbero escluso una serie di cause di morte per il bimbo, ma non sarebbe stata effettivamente ricostruita una linea nitida utile ad arrivare alla definizione dell’esatta causa del decesso del minore. 2, riporta ancora Adnkronos, gli scenari ipotizzati in questo senso e descritti da Cavallo:

  • Primo scenario: Viviana Parisi “una volta rifugiatasi all’interno del bosco di Pizzo Turda con Gioele, ha constatato come il bambino fosse deceduto e dunque, convinta di avere causato con la sua condotta irrazionale tale situazione, in preda a un’insopportabile angoscia, si è tolta la vita
  • Secondo scenario: Viviana Parisi “giunta nel bosco Pizzo Turda insieme a Gioele, ha commesso un figlicidio di tipo psicotico o altruistico, ponendo fine ella stessa alla vita del figlio

Sulla morte del bambino, gli esiti degli accertamenti sarebbero “più complessi”, avrebbe detto il procuratore. Non ci sarebbe certezza sul presunto omicidio, ma secondo Cavallo, riporta ancora l’agenzia, ci sarebbero dei punti fermi. Il decesso sarebbe avvenuto nell’immediatezza della scomparsa, il 3 agosto 2020, come per la madre. “Gli accertamenti sui reperti biologici di origine animale e di tipo veterinario-forense hanno permesso di rilevare, in primo luogo, come Gioele non abbia subito, mentre era ancora in vita, alcuna aggressione da parte di animale (…).”. Inoltre il piccolo non sarebbe morto nell’incidente stradale. “L’ipotesi dell’infanticidio – ha concluso il procuratore – commesso da Viviana, continua a rimanere la tesi più probabile e fondata per questo Ufficio“. Escluso anche, per la stessa Procura, che Gioele Mondello possa essere deceduto in conseguenza di lesività traumatiche ossee, per assunzione di sostanze tossiche o per asfissia da annegamento in acqua stagnante.

Viviana Parisi e Gioele Mondello: la posizione della famiglia sull’ipotesi omicidio-suicidio

La famiglia di Viviana Parisi e Gioele Mondello, su tutti il marito e padre delle vittime, Daniele Mondello, non ha mai creduto allo scenario di un gesto anticonservativo successivo alla presunta uccisione del bambino. Secondo la posizione dei consulenti di parte, la donna non avrebbe compiuto un gesto estremo quale il suicidio né avrebbe tolto la vita al proprio figlio.

A rappresentare quanto sarebbe emerso dalle indagini del loro team, il crimonologo Carmelo Lavorino ha parlato di una sorta di “messinscena” che sarebbe stata prodotta sul posto dopo la morte di entrambi, al fine di depistare. Dopo aver appreso la notizia della richiesta di archiviazione, il consulente della famiglia Mondello ha commentato in questi termini: “Aspettiamo di studiare ed analizzare tutto il fascicolo. Sicuramente non è omicidio-suicidio“.

Secondo Lavorino e il gruppo di esperti incaricati dalla famiglia “madre e figlio sono precipitati in un invaso profondo circa 5 metri con acqua sul fondo e lì hanno trovato la morte. Una ‘combinazione criminale’, dopo qualche ora, ha estratto i corpi e li ha traslati, la madre sotto il traliccio, sperando che gli Inquirenti cadessero nella trappola. Critichiamo profondamente il lavoro degli Inquirenti e dei loro consulenti. Aspettiamo di avere il sospirato fascicolo con foto e video a colori, le dichiarazioni di tutti e tutti gli atti investigativi“.

Per quanto riguarda la presunta “combinazione criminale”, nell’ottica espressa dal criminologo, questo il quadro prefigurato dal consulente: “Una o più persone che hanno partecipato al progetto del crimine a livello ideativo, attuativo, esecutivo e di allontanamento dal crimine stesso, anche tramite depistaggi e messinscena”.

Ultimo Aggiornamento: 29/07/2021 15:44