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Silvio Berlusconi al Quirinale? Gli incontri ad Arcore e le parole della figlia Marina: l’ex Cav ci crede

Pubblicato: 13/11/2021 10:33

Mancano poco più di 3 mesi per l’elezioni più importante della legislatura, quella per il successore di Sergio Mattarella al Quirinale, e tra coloro che sarebbero pronti a imboccare la via del Colle c’è sicuramente Silvio Berlusconi. Retroscena giornalistici parlano di incontri tra i sostenitori dell’ipotesi Berlusconi presidente della Repubblica ad Arcore, dove sarebbero in moto i preparati. Sulle pagine dei giornali, parla della possibilità anche Marina Berlusconi, figlia dell’ex Cavaliere e guida del gruppo Mondadori, che non rigetta completamente l’idea. Certamente, la strada per il Quirinale per Berlusconi è segnata da difficoltà oggettive, come l’età avanzata e la sfilza di procedimenti giudiziari, ma i calcoli degli amici puntano a far arrivare l’elezione al quarto scrutinio, quando una manciata di voti potrebbe rendere il sogno realtà.

Elezioni del Quirinale: Silvio Berlusconi ci crede

Non succede, ma se succede. Sembra questo il leitmotiv che allieta le giornate di Silvio Berlusconi, il quale punterebbe davvero al Quirinale, come successore di Sergio Mattarella. L’ipotesi era stata lanciata con qualche facezia da Giorgia Meloni e Matteo Salvini, sembrava più per tenere buono l’alleato di coalizione che per autentica abnegazione alla causa. Eppure, l’ex Cavaliere che da sempre sogna il supremo scranno della Repubblica, stavolta penserebbe di farcela.

È La Stampa che pubblica un retroscena che vede riaprire la villa di Arcore ad amici e sostenitori. Secondo il quotidiano, Berlusconi l’8 novembre avrebbe accolto almeno 30 ospiti tra affiliati e coordinatori di Forza Italia. Tra questi anche Marcello Dell’Utri, ricomparso dopo il soggiorno a Rebibbia, il quale spergiura che l’ipotesi Berlusconi presidente della Repubblica vedrebbe una mano tesa anche da parte di Matteo Renzi.

Gli impedimenti e la possibilità di Berlusconi presidente della Repubblica

Certamente la strada sarebbe accidentata, visto che a 85 anni Berlusconi non è esattamente un candidato di primo pelo. C’è poi l’annosa questione dei processi, e le notizie di una salute traballante che gli ha impedito di presenziare alle udienze per il Ruby ter. Berlusconi ha passato diverso tempo in ospedale, e certamente, nonostante le recenti assoluzioni, la sua scalata al Colle dopo Mattarella, che continua a negare il bis nonostante il continuo essere tirato per la giacchetta, potrebbe far perdere all’Italia quella credibilità a cui tanto si è lavorato, e per cui Draghi è entrato a Palazzo Chigi.

In vista del voto, però, tutto diventa possibile. Per eleggere il capo dello Stato servono per i primi tre scrutini la maggioranza qualificata, quindi i due terzi del Parlamento in seduta comune. Dal quarto scrutinio però, basta la maggioranza assoluta, cioè la metà dei votanti. A questa finestra punterebbe Berlusconi, il quale sarebbe convinto di avere ancora diversi amici tra i gruppi parlamentari. Gianfranco Rotondi, citato da La Stampa, lo avrebbe dichiarato apertamente: se si andasse “al quarto scrutinio, a quel punto Silvio ce la può fare. Se il centro-destra tiene, bastano 50 voti e i giochi sono fatti. Berlusconi ha tanti amici, che noi neppure lo sappiamo. Fuoriusciti Cinque stelle, ma non solo…“.

La famiglia si compatta: le parole di Marina Berlusconi

A non rigettare l’ipotesi c’è anche la famiglia di Berlusconi, che per bocca di Marina, primogenita dell’ex Cav, difende la possibilità del padre al Quirinale. Intervistata dal Corriere della Sera, la patrona di Mondadori ha specificato che “Mio padre non ha mai avanzato la sua candidatura, e quindi stiamo ai dati di fatto“, continuando “Poi, se chiedete a una figlia, cosa pensate che risponda?“. Marina Berlusconi ha specificato che, comunque, “è bastata l’ipotesi, l’ipotesi, di una sua candidatura perché, come il riflesso condizionato del cane di Pavlov, le truppe giustizialiste ricominciassero a spargere gas tossici“.

La figlia dell’ex presidente del Consiglio si è inoltre lanciata nella difesa a spada tratta del buon onore del padre, “che non solo andrebbe assolto, ma meriterebbe un risarcimento morale pressoché incalcolabile per le ingiustizie subite. E invece certi pubblici ministeri e certe testate continuano imperterriti a concepirsi come ‘giustizieri’, votati all’annientamento, per furore ideologico o semplicemente per calcolo, del ‘nemico’. Che si chiama Silvio Berlusconi“. Un’arringa che lascia presagire come Berlusconi senior sia pronto a mobilitare tutte le risorse, partitiche e familiari, per giocarsela in quella che potrebbe essere per lui l’ultima occasione. Non succede, ma se succede.