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Terza dose, sprint in vista del Natale: sul tavolo del Governo il nodo Green pass e un nuovo piano

Pubblicato: 15/11/2021 08:43

Sprint dell’Italia sulla somministrazione della terza dose di vaccino anti Covid prima del Natale, mentre in tutta Europa è allerta quarta ondata. Il Paese si prepara all’estensione della platea, mentre sul tavolo del Governo spunta una serie di ipotesi sul nuovo piano per evitare misure più stringenti. Tra gli orizzonti al vaglio, quello di una ricalibrazione del Green pass: il certificato verde potrebbe durare di meno ed essere rilasciato solo ad alcun condizioni, eliminando la scorciatoia dei tamponi rapidi.

Terza dose, sprint dell’Italia in vista del Natale

La quarta ondata preoccupa l’Europa, indicata quale epicentro della nuova fase di recrudescenza della pandemia da Coronavirus. E mentre l’Austria mette in lockdown i no vax e la Germania si prepara al ripristino dello smart working, in Italia il Governo lavorerebbe a un piano per scongiurare il rischio di ulteriori restrizioni. L’obiettivo è tenere aperto il Paese pur in costanza di una situazione non proprio facile dal punto di vista epidemiologico, come sottolineato dal ministro della Salute, Roberto Speranza, che ha ribadito la necessità di uno sprint sulle terze dosi: “La scelta dell’Italia in questo momento è quella di accelerare sui richiami al vaccino anti Covid-19“.

I contagi aumentano ma il quadro resta più ottimistico rispetto al resto delle nazioni sebbene, ha precisato Speranza, non si possano dire archiviate le regole per evitare una nuova crisi sanitaria (dal distanziamento all’uso delle mascherine): “Abbiamo bisogno che tutte le persone vaccinate vadano a farsi il richiamo dopo 6 mesi per alzare il livello di protezione“.

Green pass: ricalibrazione tra le ipotesi del nuovo piano del Governo

Sul tavolo dell’esecutivo, secondo le ultime indiscrezioni relative al nuovo piano contro il Covid, spiccherebbe l’ipotesi di una ricalibrazione del Green pass. La durata del certificato verde potrebbe subire una variazione e passare dagli attuali 12 mesi a 9 oppure a 6, alla luce del calo della copertura vaccinale. Al vaglio sarebbe anche l’ipotesi di escludere i tamponi dalla certificazione, vincolando così il certificato solo ai vaccini o alla guarigione dall’infezione.

Una proposta che sarebbe stata avanzata dal consulente del Ministero della Salute, Walter Ricciardi, riporta Ansa, secondo cui sarebbe necessario spingere in modo più incisivo sulle terze dosi legandole al Green pass. In quest’ottica, chi non conclude il ciclo vaccinale, richiamo compreso, riceverebbe una prima ammonizione e la certificazione perderebbe validità in caso di mancata messa in regola entro 3 mesi.