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Saman: le dichiarazioni dello zio estradato in Italia e sospettato di aver ucciso la 18enne

Pubblicato: 25/01/2022 10:00

Interrogatorio di garanzia concluso a Reggio Emilia per Danish Hasnain, zio di Saman Abbas estradato dalla Francia il 20 gennaio scorso e ritenuto esecutore materiale dell’omicidio della 18enne. La giovane, scomparsa a Novellara quasi un anno fa, secondo gli inquirenti sarebbe stata uccisa nel contesto familiare per essersi opposta a un matrimonio combinato in Pakistan. Davanti al Gip Luca Ramponi, l’uomo avrebbe reso alcune dichiarazioni.

Saman: interrogatorio di garanzia per Danish Hasnain

Danish Hasnain è stato estradato pochi giorni fa e si trova nel carcere di Reggio Emilia da cui, poche ore fa, è stato sottoposto a interrogatorio di garanzia. Lo zio di Saman Abbas, arrestato in Francia mesi dopo la sparizione della 18enne (le cui tracce si sono perse Novellara il 30 aprile 2021), avrebbe reso dichiarazioni davanti agli inquirenti italiani negando sostanzialmente un suo coinvolgimento nella scomparsa della nipote.

Si tratta dello stesso zio paterno che il fratello minore della ragazza avrebbe indicato quale esecutore materiale dell’omicidio. La pista di un delitto maturato nel tessuto familiare risulta essere quella privilegiata dalla Procura di Reggio Emilia, e si indaga anche su altri parenti della giovane sospettati di aver architettato un piano per ucciderla: Ikram Ijaz, cugino arrestato in Francia prima di Hasnain, i genitori della 18enne, Shabbar Abbas e Nazia Shaheen, e un altro cugino di Saman, Nomanhulaq Nomanhulaq, tutti attualmente ricercati.

Danish Hasnain interrogato: le dichiarazioni dello zio di Saman Abbas

L’interrogatorio di Danish Hasnain davanti al Gip Luca Ramponi sarebbe durato meno di 2 ore e mezza e, secondo quanto riportato dall’Ansa, il 34enne pachistano avrebbe sostenuto di essere stato “incastrato”. Ma gli inquirenti lo accusano di essere l’organizzatore e l’autore dell’omicidio della ragazza, scomparsa il 30 aprile 2021 e mai ritrovata.

L’avvocato Lalla Gherpelli, difensore di Hasnain, ha dichiarato quanto segue, riporta TgCom24, al termine dell’interrogatorio a carico del suo assistito: “Si dichiara all’oscuro di cosa possa essere accaduto a Saman. Proprio in considerazione degli ottimi e affettuosi rapporti che aveva con la nipote ha ritenuto plausibile che si fosse allontanata volontariamente“.

Hasnain rigetta le accuse e “ventila la possibilità che il fratello di Saman abbia fatto le dichiarazioni a suo carico spaventato e condizionato dal padre Shabbar, anche in considerazione di un potenziale vantaggio di natura economica che deriverebbe dalla sua condanna“. In Pakistan, secondo quanto riportato nelle ultime ore, i due fratelli sarebbero comproprietari di un terreno che, qualora lui fosse condannato, spetterebbe di diritto proprio al padre di Saman.

Il 34enne non si sarebbe sottratto alle domande e avrebbe fornito risposte anche in merito al video, datato 29 aprile 2021, che lo ritrarrebbe insieme a due cugini con pala e piede di porco. L’uomo avrebbe dichiarato che quelle sequenze mostrerebbero il momento in cui “andarono a fare lavori nell’orto“. Per chi indaga, invece, la telecamera li avrebbe ripresi mentre si spostavano per scavare la fossa in cui seppellire il cadavere della 18enne.

Ultimo Aggiornamento: 25/01/2022 12:44