Il presidente del Consiglio Mario Draghi è stato a Genova, dove ha potuto visitare la città e riportare al centro dell’agenda il piano per il Pnrr. Non è stato l’unico tema affrontato da Draghi, che ha annunciato “interventi di ampia portata” contro il rincaro delle bollette. L’alzamento dei costi dell’energia sta toccando duramente le famiglie italiane e, per richiamare l’attenzione del governo sul problema, i sindaci di alcune città italiane hanno deciso di spegnere i monumenti per mezz’ora giovedì 10 febbraio.
Draghi a Genova: il ricordo del Ponte Morandi
Mario Draghi è stato oggi a Genova, un’uscita pubblica forse per mettere definitivamente alle spalle i giorni durissimi dell’elezione del presidente della Repubblica. Il premier deve fare i conti con una maggioranza sconquassata dagli effetti della rielezione di Sergio Mattarella, ma si mostra come saldamente al comando della nave del governo. Draghi non a caso ha esaltato la capacità di rimettersi in piedi del capoluogo ligure, ricordando la tragedia del Ponte Morandi e la ricostruzione in tempi record, “Un esempio di collaborazione, rapidità, concretezza che è diventato un modello“.
Il momento è stato propizio anche per riportare l’attenzione sull’azione del governo. Il presidente del Consiglio ha ricordato la sfida del Pnrr: “Dobbiamo portarlo avanti con unità, fiducia, determinazione. Lo scorso anno abbiamo raggiunto tutti gli obiettivi. Lo stesso accadrà anche quest’anno. È una questione di serietà verso i cittadini, e i nostri partner europei. Ed è una questione di affidabilità, perché la crescita sostenuta, equa, sostenibile è il miglior custode della stabilità“.
“Intervento di ampia portata” contro i rincari delle bollette
Draghi ha anche annunciato l’attenzione del governo è concentrata su un tema molto vicino alla vita quotidiana dei cittadini, come il rincaro bollette. Un argomento spinoso, per cui è già stato promesso un intervento di sostegno di 4 miliardi di euro per fronteggiare l’aumento di luce e gas. Concetto ribadito oggi dal premier, che ha annunciato “un intervento di ampia portata nei prossimi giorni“.
La protesta dei sindaci: monumenti spenti il 10 febbraio
Nel frattempo i Comuni italiani scendono sul piede di guerra. L’Emilia Romagna è in prima fila con l’iniziativa lanciata dal giovane sindaco di Cento, in provincia di Ferrare, Edoardo Accorsi, che ha proposto di spegnere per mezz’ora, dalle 20 alle 20.30, le statue e i monumenti delle città. Immediata l’adesione di Bologna, Reggio Emilia, Rimini e Ferrara, ma anche dell’Anci di Antonio Decaro, sindaco di Bari: “Le risposte dal governo alle nostre richieste non sono sufficienti. Evidentemente non si percepisce il rischio che questa crisi si ripercuota negativamente sui bilanci degli enti locali e di conseguenza, soprattutto, sulla possibilità di erogare con continuità i servizi pubblici ai cittadini“.
Alcune delle maggiori città italiane, come Torino e Milano seguiranno l’iniziativa. “Milano, città dalle mille luci, domani sera dalle 20:00 alle 21:00 si spegnerà attraverso due dei luoghi più rappresentativi, Palazzo Marino e il Castello Sforzesco“, ha scritto il sindaco Sala su Facebook, “Lo facciamo per aderire all’iniziativa dell’Anci contro l’aumento dei costi dell’energia. Al governo chiediamo ascolto e misure per il bene delle nostre comunità“.