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Draghi sente Zelensky, Blinken dà “luce verde” ai caccia NATO: piani USA e Ue per il governo ucraino in esilio

Pubblicato: 06/03/2022 19:55

Il presidente Mario Draghi ha avuto un colloquio telefonico con il premier ucraino Volodymyr Zelensky, in cui ha ribadito l’amicizia al popolo ucraino e condannato Mosca per l’aggressione a obiettivi civili. Nel corso dell’undicesima giornata di invasione russa dell’Ucraina ci sono stati intensi scambi tra Zelensky e vari capi di governo europei, così come tra Vladimir Putin e le controparti turche e francesi per cercare una soluzione diplomatica alla crisi, che al momento sembra lontana.

Antony Blinken, Segretario di Stato degli USA, ha inoltre dato il via libera all’invio all’Ucraina di caccia da combattimento da parte dei Paesi NATO, in risposta alle indiscrezioni per cui la Polonia avrebbe avuto l’intenzione di fornire appoggio aereo, smentite da Varsavia. Ci sarebbero inoltre piani per un eventuale governo ucraino in esilio in discussione tra Stati Uniti e Unione europea.

Draghi sente Zelensky: “L’Ucraina appartiene alla famiglia europea”

Il presidente del Consiglio ha avuto un colloquio telefonico con Zelensky, come annunciato dal presidente ucraino su Twitter, che avrebbe informato la controparte dei “crimini della Russia contro i civili, del terrorismo nucleare“. Zelensky ha inoltre alzato la questione della richiesta di adesione all’Unione Europea dell’Ucraina, per cui la risposta italiana sarebbe stata vaga.

Nel comunicato diramato da Palazzo Chigi poco dopo, si legge infatti che Draghi “ha ribadito come l’Italia sostenga l’appartenenza dell’Ucraina alla famiglia europea“. Non ci sarebbe stata quindi una chiara presa di posizione in merito all’adesione del Paese all’Ue, una strada che per Bruxelles non sarebbe percorribile nell’immediato futuro.

Draghi ha poi ribadito “la profonda amicizia tra il popolo italiano e il popolo ucraino e la grande solidarietà dell’Italia nei confronti dell’Ucraina” e “ha condannato gli attacchi della Russia ai civili e alle infrastrutture nucleari, ha riaffermato la volontà italiana di fornire sostegno e assistenza all’Ucraina e alla sua popolazione“. Il colloquio arriva dopo il chiarimento sui rapporti tra Roma e Kiev, che hanno avuto dei fraintendimenti all’inizio dell’invasione russa.

Blinken: “Luce verde” per l’invio di caccia all’Ucraina dai Paesi NATO

Riguardo al coinvolgimento dei Paesi NATO, il Segretario di Stato dell’amministrazione Biden ha dichiarato durante un’intervista a Face the Nation sulla CBS oggi che c’è “luce verde” per l’invio di caccia all’Ucraina da parte degli alleati. La voce di un possibile supporto con i jet da parte della Polonia era circolata nella giornata, un’ipotesi smentita da Varsavia. “La Polonia non invierà i suoi jet in Ucraina né le consentirà l’uso dei suoi aeroporti. Aiutiamo in modo significativo in molti altri settori“, ha twittato il governo polacco.

Stiamo parlando con i nostri amici polacchi proprio adesso in merito a cosa potremmo fare per soddisfare i loro bisogni se scelgono di fornire questi caccia da combattimento agli ucraini“, ha dichiarato Blinken. Gli Stati Uniti starebbero pensando a come rifornire di jet la Polonia per poi farli entrare in Ucraina ma, come dichiarato da Piotr Muller, portavoce del governo di Varsavia, “è in corso una discussione su queste possibili azioni“. Muller ha smentito comunque in modo categorico che ci sia l’uso “di basi aeree in Polonia per il dispiegamento di aerei di combattimento nel territorio ucraino“.

Governo ucraino in esilio: i piani di Stati Uniti e Ue

Fonti occidentali avrebbero inoltre spiegato alla CNN che sarebbero in corso confronti in merito all’eventualità che il governo di Volodymyr Zelensky fosse costretto a lasciare Kiev. Diverse le opzioni sul tavolo, dallo spostamento dell’esecutivo ucraino a Leopoli fino al trasferimento in Polonia.

La fonte spiega che al momento non sono state prese decisioni, anche per l’indisponibilità di Zelensky ad abbandonare la capitale. Secondo fonti diplomatiche citate dalla testata, il presidente ucraino non sarebbe disposto a parlare di altro che della resistenza all’invasione russa, ma si starebbe valutando l’espatrio di alcuni membri del suo gabinetto per consentire la continuità al governo in caso cada Kiev.