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Italiani bloccati nelle città assediate dai russi in Ucraina: il ministro Di Maio spiega la situazione

Pubblicato: 14/03/2022 09:25

La guerra in Ucraina è uno scenario denso di incognite e tra queste c’è anche la situazione degli italiani che attualmente si trovano bloccati nel Paese per assenza di condizioni di sicurezza nelle procedure di evacuazione dei civili. Kiev denuncia continue violazioni del cessate il fuoco sui corridoi umanitari e il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, spiega come stanno le cose per i connazionali che vorrebbero lasciare il teatro del conflitto e non possono.

Italiani bloccati nelle città assediate dai russi in Ucraina: parla il ministro Di Maio

A ridosso della prima fase del conflitto su vasta scala in Ucraina, e quindi dell’invasione da parte dei russi, gli italiani nel Paese erano circa 2mila e oggi, alla terza settimana di guerra, alcuni sono ancora bloccati nelle città assediate dalle forze di Mosca. Lo rende noto il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, intervenendo ai microfoni di Non è l’Arena per fare il punto della situazione sulla posizione dell’Italia davanti all’escalation militare nell’est Europa.

Il Cremlino non allenta la morsa a tenaglia sul territorio ucraino e nelle ultime ore preoccupa l’avanzata dell’offensiva verso ovest, con una pioggia di missili a pochi passi dal confine con la Polonia e quindi con la Nato. Di Maio confida nell’avvio di una tregua umanitaria per poter evacuare i civili, ucraini e italiani che ancora oggi sono sotto le bombe.

Oggi gli italiani in Ucraina sono 400 – sottolinea Di Maio –, ne abbiamo salvati 200 di quelli che erano in difficoltà. Di questi 400, solo 34 sono bloccati e ci stiamo lavorando ogni giorno. Sono nelle città assediate dai russi tra cui Mariupol“. La Farnesina sarebbe in costante contatto con ognuno di loro per tentare di “costruire percorsi per portarli via“. I 34 connazionali attenderebbero “il momento giusto – prosegue il titolare del Ministero degli Esteri italiano – per andar via“. Di Maio precisa che “se l’evacuazione non è in sicurezza, preferiamo dirgli di aspettare“.

Di Maio contro la no-fly zone: l’appello di Zelensky non può essere accolto

Nella notte e all’alba di oggi, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha moltiplicato il suo appello alla Nato per ottenere una no-fly zone sui cieli del suo Paese. Una richiesta che, precisa Di Maio, non può essere accolta e per un chiaro motivo: l’escalation che scaturirebbe da uno scontro diretto tra Alleanza atlantica e Russia.

Stiamo parlando con tutti per arrivare ad una tregua umanitaria e ad un accordo di pace. L’Italia rifiuta no-fly zone e invio jet militari, perché significa scatenare la terza guerra mondiale, però deve essere chiara una cosa: questa guerra l’ha voluta una sola persona e si chiama Putin“. Parole che vengono ricalcate a ridosso dell’atteso nuovo round di negoziati – stavolta in videoconferenza – tra Kiev e Mosca e che, secondo alcuni analisti, potrebbero portare a uno sbocco diplomatico sulla crisi.

Ultimo Aggiornamento: 15/03/2022 08:14