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Omicidio Samira El Attar: confermata condanna al marito Mohamed Barbri, il corpo della donna mai ritrovato

Pubblicato: 17/03/2022 08:44

Condanna confermata a carico di Mohamed Barbri, accusato dell’omicidio della moglie Samira El Attar scomparsa a Stanghella (Padova) nel 2019. Il corpo della donna non è mai stato ritrovato e l’uomo sarebbe stato ritenuto responsabile dell’omicidio. Nel corso del processo ha continuato a dirsi innocente.

Omicidio Samira El Attar: ergastolo confermato al marito Mohamed Barbri

La Corte d’Assise d’appello di Venezia, respingendo il ricorso presentato dalla difesa dell’uomo, avrebbe confermato poche ore fa la sentenza di condanna a carico di Mohamed Barbri, emessa in Corte d’Assise a Rovigo con entità pesantissima: ergastolo.

Il 41enne, operaio agricolo di origine marocchina, è imputato di omicidio, accusato di aver ucciso la moglie 43enne Samira El Attar, la cui scomparsa, risalente al 21 ottobre 2019, è avvenuta nel Padovano dove la coppia viveva. Secondo quanto riportato dall’Ansa, le prove a carico sarebbero state ritenute schiaccianti nonostante il mancato ritrovamento del corpo della donna, finora mai rinvenuto.

Caso Samira El Attar: la ricostruzione e il processo

Samira El Attar è scomparsa ormai 3 anni fa dalla sua abitazione di Stanghella, in provincia di Padova, e il suo corpo non è mai stato ritrovato. Secondo l’accusa, a ucciderla sarebbe stato proprio il marito ora condannato in appello al fine pena mai, accusato anche di occultamento di cadavere.

In primo grado, riferisce ancora l’agenzia di stampa, Mohamed Barbri era stato condannato anche a un risarcimento di oltre 500mila euro alle parti civili tra cui la madre, il fratello e lo zio della vittima. Il movente, stando alla ricostruzione dell’accusa, sarebbe da ricercare in presunte questioni di gelosia ed economiche. La Corte d’Assise di Rovigo, inoltre, aveva anche privato l’imputato della potestà genitoriale sulla loro figlia.

Secondo quanto riportato dal Corriere del Veneto, Barbri – che si è sempre dichiarato innocente – avrebbe consegnato alla Corte, chiamata a giudicare la sua posizione, un manoscritto in cui avrebbe ribadito la sua estraneità ai fatti contestati. Samira El Attar, 43 anni, lavorava da anni come badante in Italia e viveva nel Padovano insieme al marito e alla figlia di 4 anni. Bimba da cui, secondo chi la conosceva, non si sarebbe mai allontanata volontariamente.

Ultimo Aggiornamento: 17/03/2022 08:45