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Carol Maltesi uccisa e fatta a pezzi, la ricostruzione del movente dopo l’interrogatorio al presunto assassino

Pubblicato: 01/04/2022 09:46

Nuovi drammatici tasselli si aggiungono al mosaico dell’orrore ricostruito intorno alla morte di Carol Maltesi. L’uomo fermato con l’accusa di essere il suo assassino, il bancario 43enne Davide Fontana, avrebbe ricalcato il perimetro di un movente nel corso dell’interrogatorio di circa mezz’ora davanti agli inquirenti. Una macabra istantanea del delitto, riportata dal gip nell’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa a carico, consumato probabilmente nel gennaio scorso in un appartamento di Rescaldina (Milano) e scoperto soltanto il 21 marzo successivo.

Carol Maltesi uccisa e fatta a pezzi, il presunto movente dietro l’orrore

La giovane Carol Maltesi, 25 anni e madre di un bimbo di 6, è stata uccisa e fatta a pezzi, il corpo messo in un congelatore e poi occultato in alcuni sacchi, infine gettato in un dirupo a Borno (Brescia). Nella parentesi di tempo tra il massacro e l’iscrizione di Davide Fontana nel registro degli indagati, quindi l’agghiacciante confessione e l’arresto con l’accusa di omicidio, occultamento e distruzione di cadavere, l’uomo avrebbe interagito via sms con parenti e conoscenti della vittima fingendosi lei attraverso il suo telefonino.

Dopo aver assassinato la ragazza, avrebbe tentato di bruciare i resti per impedirne il riconoscimento, non è chiaro se prima o dopo lo smembramento del corpo. Le indagini procedono a ritmo serrato e poche ore fa, nel corso dell’interrogatorio in carcere a carico dell’indagato, durato meno di mezz’ora secondo Ansa, il 43enne impiegato di banca avrebbe aggiunto elementi importanti alla sua versione dei fatti.

Davanti al gip di Brescia, Angela Corvi, Fontana avrebbe inquadrato il delitto nella cornice di un “gioco erotico finito male“, scenario apparso immediatamente inverosimile per l’efferatezza e la presunta dinamica omicidiaria emersa all’esito dei primi esami condotti sul corpo.

Omicidio di Carol Maltesi: le parole del gip nell’ordinanza di custodia a carico di Davide Fontana

Secondo quanto ricostruito finora dagli inquirenti in sede di indagini, Davide Fontana non avrebbe ucciso Carol Maltesi in un gioco erotico “finito male”, come invece riferito dal 46enne. L’azione, spietata e particolarmente efferata, si sarebbe consumata con un preciso movente.

L’uomo, reo confesso, avrebbe agito, scrive il gip nell’ordinanza di convalida del fermo riportata dall’Ansa, “poiché non poteva accettare di vivere senza la ragazza, che tra la fine del 2021 e l’inizio del 2022, gli aveva comunicato che intendeva lasciare Rescaldina e trasferirsi fra il Veronese, dove risiedeva il figlioletto, e Praga“.

Pure acconsentendo a che la Maltesi – prosegue il giudice per le indagini preliminari –, di cui si è rappresentato follemente innamorato, intrattenesse relazioni anche con uomini diversi, non poteva assolutamente accettare che se ne andasse lontano, abbandonandolo“.

Per questo motivo, secondo chi indaga, Fontana avrebbe tolto “barbaramente la vita” alla vittima “approfittando – precisa il documento – della evidentemente incondizionata fiducia che la giovane riponeva in lui, tanto da farsi legare, imbavagliare ed incappucciare, rendendosi inerme nelle sue mani“.

Ultimo Aggiornamento: 02/04/2022 08:06