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La Russia ammette ingenti perdite di truppe nell’invasione dell’Ucraina, Peskov: “È una grande tragedia per noi”

Pubblicato: 07/04/2022 22:10

Il portavoce di Vladimir Putin, Dmitry Peskov, in un’intervista ha ammesso per la prima volta la perdita ingente di truppe dell’esercito russo nell’invasione dell’Ucraina. Una conferma che per la Russia la guerra non sta procedendo secondo i piani, ma ci sono state poche altre concessioni da parte del Cremlino. Mosca nega di prendere di mira obiettivi civili e di commettere crimini di guerra nel Paese invaso, nonostante le accuse internazionali sul massacri dei civili, che hanno portato a una netta presa di posizione oggi dell’Assemblea generale dell’ONU.

Russia, Peskov ammette: “Significativa perdita di truppe”

Nell’intervista concessa a Sky News, il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov commenta la campagna russa in Ucraina, difendendo il governo russo dalle accuse lanciate da Ucraina e Occidente. Una novità rispetto all’approccio tenuto finora da Mosca in merito alle ammissioni sulla guerra riguarda le vittime del fronte russo.

Abbiamo una significativa perdita di truppe. Ed è un’enorme tragedia per noi“, ha commentato Peskov, pur non chiarendo le cifre dei morti nell’esercito russo. Il portavoce di Putin dichiara comunque che la guerra non si è tradotta in un’umiliazione della Russia, nonostante le perdite: “È un’interpretazione sbagliata di quanto sta succedendo“.

Torture, stupri, uccisioni di civili: le accuse alla Russia

Nonostante aumentino le testimonianze di uccisioni e torture a danno dei civili, addebitate alla Russia, il Cremlino continua a negare responsabilità. Diverse testate internazionali, in primis New York Times e BBC, hanno vagliato le immagini satellitari fornite da aziende private che testimoniano la presenza dei cadaveri in strada nelle settimane in cui Bucha era sotto occupazione russa.

Der Spiegel ha inoltre pubblicato un’intercettazione che i servizi segreti tedeschi hanno condiviso con parlamentari del Bundestag, che riporta alcuni soldati russi che discutono gli interrogatori e le uccisioni dei civili. I giornalisti presenti in Ucraina hanno raccolto centinaia di testimonianze che raccontano gli stupri, le torture e le esecuzioni che dovranno essere verificate. Le responsabilità saranno decise dalla Corte penale internazionale dell’Aja, che ha avviato un procedimento per determinare se l’esercito russo ha commesso crimini di guerra in Ucraina.

Mosca nega le stragi di civili: Bucha un “falso”

Peskov ribadisce la linea tenuta dal Cremlino in merito a queste accuse, bollate come “messa in scena” ad opera degli ucraini. Interrogato sulle immagini arrivate da Bucha, Peskov dichiara che sono “fabbricate e false” e di fronte allo sgomento dell’intervistatore, il giornalista Mark Austin, continua: “È un audace falso e ne stiamo parlando da un paio di giorni ma nessuno vuole ascoltarci“. Riguardo alle truppe ucraine, Peskov li accusa di usare i civili “come scudi umani” a cui starebbero “impedendo di lasciare le città” come Mariupol.

Putin condannato per crimini di guerra? “Non c’è alcuna possibilità”

In merito alla possibilità che Vladimir Putin venga giudicato per crimini di guerra commessi in Ucraina, Peskov ha dichiarato: “Non vediamo alcuna possibilità che questo accada“. La Russia, continua, “non riconosce l’autorità della Corte penale internazionale. Non siamo l’unico Paese al mondo a farlo” e auspica “un’indagine davvero indipendente e obiettiva su tutti i crimini“.

Il portavoce del Cremlino commenta anche la sospensione dal Consiglio per i diritti umani dell’ONU, votata oggi all’Assemblea generale: “Siamo dispiaciuti, ma continueremo a difendere i nostri interessi con tutti i mezzi legali che sono a nostra disposizione“.