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L’ONU sospende la Russia dal Consiglio per i diritti umani: “Grave preoccupazione per la crisi ucraina”

Pubblicato: 07/04/2022 19:35

L’Assemblea generale dell’ONU ha deciso per la sospensione della Russia dal Consiglio per i diritti umani, l’UNHRC, a causa delle gravi violenze che l’esercito russo sta commettendo in Ucraina. Testimonianze del massacro di civili continuano ad arrivare da parte di investigatori ucraini e ong, scatenando la reazione internazionale. I Paesi del G7 hanno a loro volta condannato duramente quanto sta emergendo su Bucha, per cui da più parti arrivano appelli per un’inchiesta indipendente che stabilisca le responsabilità per i crimini di guerra.

ONU, la Russia fuori dal Consiglio per i diritti umani per le violenze in Ucraina

Violazioni dei diritti umani, abusi e uccisioni dei civili: la Russia è stata sospesa dall’UNHRC, l’organo delle Nazioni Unite che vigila sul rispetto dei diritti umani nel mondo. Con 93 voti a favore, 24 contrari e 58 astenuti, l’Assemblea generale dell’ONU ha approvato la risoluzione avanzata dagli Stati Uniti, che ha visto tra gli sponsor anche l’Italia.

Antony Blinken, Segretario di Stato statunitense, ha espresso soddisfazione per l’esito del voto: “Il Paese che ha perpetrato pesanti e sistematiche violazioni dei diritti umani non deve sedere in un organismo il cui compito è proteggere quei diritti“.

Il voto all’Assemblea generale dell’ONU e la reazione della Russia

Hanno votato a sfavore della sospensione della Russia Cina, Bielorussia e Iran, mentre a sorpresa ha espresso parere favorevole l’Ungheria di Viktor Orban, appena rieletto e decisamente vicino a Putin. I membri del Consiglio per i diritti umani hanno espresso “grave preoccupazione per la crisi umanitaria e dei diritti umani in corso in Ucraina“.

La Russia ha reagito alla decisione annunciando che avrebbe lasciato l’organismo ONU, accusato da Mosca di essere “monopolizzato da un gruppo di Stati che lo usano per i loro scopi a breve termine“, come informa il New York Times. Mosca, prima del voto, aveva avvertito che le astensioni e i sì per la sua sospensione sarebbero stati visti come “un gesto ostile” da parte dei 193 Paesi membri dell’organismo.

Il significato simbolico: prima della Russia sospesa solo la Libia

I media internazionali fanno luce sul significato della sospensione della Russia dal Consiglio per i diritti umani. Un voto simbolico, che segna però una condanna delle Nazioni Unite rispetto all’atteggiamento della Russia in Ucraina, in spregio a ogni Convenzione sui diritti umani. Prima della Russia, solo la Libia di Gheddafi è stata sospesa dall’organismo nel 2011, per le violenze commesse contro le proteste anti-governative.

Come informa Reuters, benché le risoluzioni dell’UNHRC non abbiano valore legale vincolante il loro impatto politico è indiscusso e soprattutto possono dare il via a delle investigazioni sulle violazioni commesse. La Russia ha più volte sabotato le votazioni contro i suoi alleati, come la Siria. Ora non avrà più diritto di voto, ma i suoi rappresentanti potranno continuare a partecipare come osservatori alle riunioni.