Vai al contenuto

Caso Nada Cella: cosa è emerso dalle analisi sul motorino della donna indagata per l’omicidio della giovane

Pubblicato: 12/04/2022 11:17

Il caso Nada Cella attende ancora una soluzione, ma sarebbe già emerso un dato in attesa di nuovi approfondimenti sul Dna. Nelle ultime settimane è trapelato quello che sarebbe il risultato delle analisi condotte su alcune tracce isolate sul motorino recentemente sequestrato dagli inquirenti ad Annalucia Cecere, la donna attualmente indagata per l’omicidio della giovane segretaria massacrata nel 1996 in uno studio di Chiavari.

Nada Cella: cosa è emerso dalle analisi sul motorino della donna indagata per l’omicidio della giovane

Si prevede uno slittamento di almeno un mese per i risultati dei test del Dna nell’ambito dell’inchiesta sull’omicidio di Nada Cella, la segretaria uccisa a Chiavari, all’interno dello studio del commercialista per cui lavorava, nel lontano maggio 1996.

La proroga sarebbe stata chiesta dal genetista Emiliano Giardina, consulente incaricato dalla Procura di Genova per gli accertamenti sulla eventuale presenza di tracce biologiche riconducibili all’attuale indagata Annalucia Cecere (con fascicolo aperto per l’ipotesi di omicidio volontario) sulla scena del crimine.

Omicidio Nada Cella: i risultati delle analisi sul motorino di Annalucia Cecere

Fonti investigative qualificate, secondo quanto appreso dall’Ansa, avrebbero riferito il risultato chiave delle analisi condotte sul motorino all’epoca in uso all’indagata – sequestrato dagli inquirenti nell’ambito della riapertura del caso, 25 anni dopo il delitto -: niente sangue. Non sarebbe stata trovata alcuna traccia ematica.

Gli esiti degli accertamenti condotti sul ciclomotore di Annalucia Cecere, ex insegnante oggi 53enne, erano attesi nel febbraio scorso, ma una intervenuta prima proroga di 30 giorni e la successiva che fa slittare tutto a fine aprile, sempre su istanza del genetista Giardina (lo stesso che si occupò del caso di Yara Gambirasio) ha dilatato i tempi. Occorrerà ancora attendere per capire se ci siano elementi potenzialmente decisivi.

La posizione della Cecere sarebbe al centro di alcune testimonianze tra cui, riporta Ansa, quella di una donna che avrebbe detto di averla vista allontanarsi da via Marsala, dove si trovava lo studio del commercialista in cui Nada Cella è stata uccisa, in sella al suo scooter proprio la mattina del delitto.

L’ipotesi di chi indaga è che Cecere possa aver agito perché gelosa di Marco Soracco, il datore di lavoro di Nada Cella che invece avrebbe avuto un interesse proprio per quest’ultima. L’uomo sarebbe stato iscritto nel registro degli indagati, insieme all’anziana madre, per false dichiarazioni al pm: secondo l’ipotesi degli inquirenti, entrambi avrebbero mentito su alcuni aspetti che graviterebbero intorno alla vicenda (in particolare tenore del rapporto tra lo stesso commercialista e l’ex insegnante oggi indagata).

Ultimo Aggiornamento: 12/04/2022 11:24