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Denise Pipitone, Milo Infante querelato per diffamazione: “Provo amarezza”, le parole del giornalista

Pubblicato: 22/04/2022 17:50

Il giornalista e conduttore Milo Infante torna a parlare della recente querela presentata nei suoi confronti per il caso della scomparsa di Denise Pipitone. Ha sempre lottato al fianco di Piera Maggio per cercare la verità sulla sorte della bambina.

Milo Infante querelato per il caso di Denise Pipitone: “Provo amarezza”

Milo Infante è da tempo in prima linea per mantenere viva l’attenzione sulla scomparsa della piccola Denise Pipitone, avvenuta nel lontano 2004 a Mazara del Vallo. Era il 1° settembre e da allora non è ancora stato possibile fare chiarezza sulla sorte della piccola. Il giornalista ha recentemente ricevuto una querela per diffamazione aggravata che avrebbe coinvolto anche altri colleghi e, in un’intervista rilasciata a Fanpage, ha spiegato di non essere ancora a conoscenza delle “frasi che mi vengono contestate. Al momento non è dato sapere neanche chi sia il querelante, dato che il nome non è indicato sull’avviso di garanzia”. In merito alla vicenda, ha dichiarato di provare “amarezza” e che “Da giornalista so bene cosa sia la diffamazione, francamente non mi sembra questo il caso. Mi dispiace che si parli di Denise Pipitone accostandola a queste miserie”.

Perché Milo Infante è stato querelato: “Forte insofferenza verso i giornalisti”

Il giornalista e conduttore Milo Infante ha ipotizzato che le due puntate del suo programma Ore 14, finite sotto la lente della magistratura, possano aver urtato “la legittima sensibilità di una o più persone che hanno ritenuto di querelarmi”. Tuttavia, a Fanpage ha spiegato di rivendicare “il diritto di critica” e di avere la “sensazione che da anni ci sia, in generale, una forte insofferenza verso i giornalisti che ancora esprimono il diritto di critica”. Il giornalista respinge la tesi della Procura di Marsala secondo cui l’attenzione mediatica potrebbe aver avuto un’influenza negativa sulle indagini per il caso di Denise, ribadendo invece che “tanti casi di cronaca sono stati risolti grazie all’aiuto dei giornalisti”. Per questo motivo, Milo Infante ha esortato a fare “le indagini, fatele bene, trovate i colpevoli, riportateci a casa le persone scomparse in un tempo accettabile e così non ne parleremo per 17 anni. Trovate Denise e io per primo smetterò di parlarne”.

La scomparsa di Denise Pipitone tra speranze e depistaggi

Il caso della scomparsa di Denise Pipitone tiene gli italiani con il fiato sospeso da 17 anni. Per tentare di fare chiarezza, a maggio 2021 era stata proposta l’istituzione di una Commissione parlamentare, il cui progetto però non si è mai concretizzato. Per questo motivo, nell’intervista Milo Infante ha dichiarato con amarezza che “Lo Stato ha completamente abbandonato Piera Maggio e Piero Pulizzi”, osservando come “Solo il papà, la mamma e l’avvocato Giacomo Frazzitta” starebbero ancora cercando la bimba senza sosta. Per tornare di nuovo a fare chiarezza su quanto accaduto in quel 1° settembre 2004, la proposta formulata dal giornalista è ripartire dalle “dichiarazioni da parte di testimoni e indagati, che sono state accertate come false. Bisognerebbe andare a riprenderle e capire perché sono state dette quelle bugie”. Secondo Milo Infante, “La vicenda di Denise si apre e si chiude nei quattro, cinque giorni successivi al sequestro. Tutto quello che accade dopo è depistaggio”.