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Tessa, la 25enne allergica all’acqua: “Mi lavo e mi brucio”

Pubblicato: 05/10/2023 18:38

La storia di Tessa Hansen-Smith ha fatto in pochi giorni, il giro del mondo. La 25enne di Fresno in California è allergica all’acqua. Malata di orticaria acquagenica, una condizione rarissima che colpisce circa 250 persone nel mondo, la giovane trova difficoltà persino nell’atto naturale di bere.

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La colletta su GoFundMe

Un calvario che dura da quando Tessa aveva solamente 8 anni e che l’ha spinta a lanciare una colletta su GoFundMe per riuscire a pagare le spese mediche e guardare al futuro. La ragazza che spera di diventare un’infermiera ha dichiarato: “Spero di poter tornare di nuovo a scuola, di poter lavorare, di ritrovare un senso di normalità nella vita”, ha spiegato all’emittente Usa Abc30.

“Non riesco a bere acqua”

Se beve acqua, oppure mangia qualcosa che ne contiene tanta, Tessa di sente bruciare. E così assume soprattutto latte. L’igiene è la parte più complessa: “Stare sotto la doccia per più di 5 minuti, cercando al tempo stesso di non svenire mentre vado in iperventilazione quando il getto mi colpisce non è l’esperienza rilassante che” lavarsi “può essere per gli altri”. Eppure ogni tanto una doccia la deve fare, anche se evita le attività che potrebbero farla sudare o sporcarla.

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La malattia sta peggiorando

Tessa continua raccontando la sua routine: “Mi rado e uso il deodorante dove posso.Ho pulito il mio corpo qua e là con salviette umide progettate appositamente, ma anche quelle fanno male”. Sul social Tessa sfoga la sua frustrazione e mostra le chiazze sulla pelle, senza mai perdere il sorriso nonostante la malattia stia “semplicemente peggiorando”, nota la giovane.

Il bullismo

In molti le danno della bugiarda e Tessa deve convincerli, come quando studiava all’Università della California, campus di Davis, e “chiedevo alla gente di spruzzarmi acqua addosso di proposito” continua la sua testimonianza. Quando è scoppiata la pandemia di Covid la ragazza è tornata a casa, dove è rimasta finché la disidratazione è arrivata a un punto tale da causarle una colite ischemica e allora è stata ricoverata in ospedale. Durante la degenza sono insorte complicazioni, con la formazione di “molteplici coaguli di sangue superficiali e almeno un coagulo di sangue profondo nel mio braccio destro”.

La lunga riabilitazione ha indebitato pesantemente la famiglia, con fatture ospedaliere fino agli 8mila dollari. Motivo per il quale la giovane ha aperto la racconta fondi dove le donazioni hanno già superato i 12mila dollari.

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