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Patrick Zaki si giustifica dopo le polemiche: “Io non ho nulla a che fare con Hamas”

Pubblicato: 16/10/2023 10:26

Patrick Zaki è finito in poche ore dalle stelle alle stalle: da simbolo della difesa dei diritti umani a fiancheggiatore dei terroristi di Hamas è stato un attimo. Sono bastate le poche parole con cui l’attivista egiziano ha bollato il presidente israeliano Benjamin Netanyahu come un “serial killer”, per via delle centinaia di bambini palestinesi uccisi dalle bombe dell’esercito di Tel Aviv a Gaza. Ora, dopo il precipitoso annullamento della sua partecipazione ad alcuni eventi, compresa la prima puntata stagionale di Che tempo che fa di Fabio Fazio, Zaki cerca di correre ai ripari rilasciando un’intervista al Corriere della Sera.
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Patrick Zaki intervista Corriere

L’intervista al Corriere di Patrick Zaki

“Io non ho nulla a che fare con Hamas. – mette subito le mani avanti Patrick Zaki iniziando l’intervista al Corriere – Sono cristiano e sono di sinistra, non sono un integralista islamico. In Egitto, quelli come me vengono uccisi dagli integralisti islamici. Nel 2014 raccolsi aiuti umanitari per Gaza, ma mi dissero che era meglio che non andassi a portarli, perché non sarei stato il benvenuto”.

Io sono per la Palestina. Non per Hamas. – sottolinea ancora Patrick Zaki – E spero che tutti gli ostaggi siano liberati. Tutti, a cominciare dagli italiani. Non dimentico che l’Italia si è battuta per la mia libertà. Io sono contro l’attuale governo di Israele e le politiche che ha seguito negli ultimi anni. E non sono l’unico a pensarla così. Le azioni di questo governo sono state criticate, sia in passato sia in questi giorni, da diversi Paesi. Compresi gli Stati Uniti”, tiene però il punto.

“Cosa mi è venuto in mente? – commenta poi le sue parole durissime contro Netanyahu – Ho pensato a tutti i civili. A tutte le persone, tra cui donne e bambini, che sono state uccise a Gaza negli ultimi anni. Alla mia cara amica Shireen Abu Akleh, la giornalista che è stata uccisa l’anno scorso da soldati israeliani mentre lavorava in Cisgiordania”, conclude così l’intervista al Corriere.
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Ultimo Aggiornamento: 19/10/2023 14:56