In un pomeriggio funestato dalla tragedia, Andria è stata scossa da un terribile episodio di violenza domestica. Luigi Leonetti, marito di Vincenza Angrisano, 42 anni, è accusato di aver brutalmente ucciso sua moglie per poi chiamare il 118 confessando il delitto: “Venite, l’ho accoltellata”. La notizia ha interrotto immediatamente il Consiglio comunale in corso, portando alla sua sospensione da parte della sindaca Giovanna Bruno.
Lui non accettava la fine del rapporto
La coppia, sebbene vivesse sotto lo stesso tetto, era separata da tempo. Leonetti non accettava la fine del loro rapporto. Dopo aver aggredito Vincenza, ha allertato il 118. I sanitari, allarmati dalle urla di bambini udite durante la telefonata, hanno immediatamente informato i carabinieri. I figli della coppia erano presenti in casa durante l’omicidio.
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Sul luogo del delitto, una casa di campagna situata tra Andria e Corato, sono giunti carabinieri, il procuratore Renato Nitti e la pm Maria Isabella Scamarcio. Leonetti è stato poi portato in caserma per gli interrogatori.
La storia di Vincenza, come emerge dai suoi social media, è una narrazione di contrasti e speranze. A fine settembre, aveva condiviso una foto del suo matrimonio, celebrato 14 anni prima, accompagnata da un messaggio di speranza e resistenza. Tuttavia, nei giorni precedenti il suo assassinio, aveva pubblicato post contro la violenza sulle donne, uno dei quali citava il monologo di Paola Cortellesi ai David di Donatello del 2018 sul linguaggio di genere. Altri post enfatizzavano l’emancipazione femminile, spesso con un tocco di ironia.
Vincenza era orgogliosa del suo lavoro in un’azienda che vendeva prodotti per la cura della casa e della famiglia, un dettaglio che risalta amaramente alla luce degli eventi tragici. La sua morte lascia dietro di sé una comunità scossa e una famiglia spezzata, mettendo in luce la piaga ancora aperta della violenza domestica e la necessità di un impegno costante nella lotta contro questo flagello sociale.
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