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Quadro rubato, Sgarbi nel mirino: i carabinieri nelle sue tre case. Lui: “Sono sereno”

Pubblicato: 12/01/2024 19:25

I Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio, su mandato della Procura di Macerata, hanno effettuato un sequestro probatorio di un’opera d’arte attribuita a Rutilio Manetti, pittore del Seicento senese, dal titolo “La Cattura di San Pietro“. L’opera era in possesso del sottosegretario alla Cultura, Vittorio Sgarbi, ora indagato per riciclaggio di beni culturali.
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I militari hanno perquisito tre abitazioni del critico d’arte: la sua residenza a San Severino Marche, un’altra a Roma e una a Ro Ferrarese. Durante la perquisizione, Sgarbi ha consegnato spontaneamente il dipinto, che era custodito presso i magazzini di Ro Ferrarese della Fondazione “Cavallini-Sgarbi“, insieme a una copia in tre dimensioni realizzata da un laboratorio di Correggio (Re).

Nel corso delle operazioni, sono stati sequestrati anche vari dispositivi telematici, informatici e documenti rilevanti per l’indagine. L’opera sarà presto sottoposta a perizia per determinare la sua autenticità e provenienza. Il sequestro probatorio è stato eseguito in seguito all’apertura di un fascicolo a carico del sottosegretario Sgarbi.

Il quadro in questione, trafugato nel 2013 dal Castello di Buriasco in Piemonte, è riemerso nel 2021 in una mostra a Lucca, presentato come un inedito di proprietà di Vittorio Sgarbi. L’opera raffigura “un giudice che condanna un uomo dal viso venerando dal profilo di San Pietro”, un soggetto che ricorda i lavori di pittori come “Solimena” e il “Cavallino“. Tuttavia, secondo l’accusa, una parte dell’opera – in particolare una torcia – sarebbe stata aggiunta da un falsario non identificato.

Il caso ha attirato l’attenzione non solo per il coinvolgimento di una figura pubblica di spicco come Sgarbi, ma anche per la complessità legata all’identificazione e alla tutela dei beni culturali. La vicenda solleva interrogativi sulla provenienza e l’autenticità delle opere d’arte, nonché sulle procedure di verifica e di certificazione nell’ambito del mercato artistico.

Vittorio Sgarbi, noto per la sua passione per l’arte e per la sua carriera nel mondo della critica e della politica culturale, ha respinto ogni accusa, sostenendo la sua estraneità ai fatti contestati. La situazione attuale mette in luce le sfide nella gestione e protezione del patrimonio artistico italiano, soprattutto in relazione al fenomeno del riciclaggio di opere d’arte trafugate o falsificate.

La Cattura di San Pietro sequestrato, ora la resa dei conti

Il sequestro di “La Cattura di San Pietro” e le successive indagini rappresentano un importante tassello nel tentativo di salvaguardare l’integrità del patrimonio culturale nazionale. Il fascicolo a carico del sottosegretario e le indagini in corso saranno fondamentali per fare luce sulla reale natura dell’opera e sulle circostanze che hanno portato alla sua acquisizione da parte di Sgarbi.

Questo evento sottolinea l’importanza di una maggiore trasparenza e regolamentazione nel mercato dell’arte, nonché la necessità di un’attenta vigilanza per prevenire il commercio illecito di beni culturali. L’esito delle indagini e della perizia sull’opera di Manetti potrebbe avere ripercussioni significative non solo per Sgarbi, ma anche per l’intero settore artistico e culturale italiano.

Ultimo Aggiornamento: 29/01/2024 09:49