Vai al contenuto

Strage di Cisterna, gli agghiaccianti messaggi di Sodano a Desyrée: “Se mi lasci, faccio del male alla tua famiglia”

Pubblicato: 17/02/2024 08:59

Insulti e minacce di morte, messaggi forse premonitori, a cui non è stata data la giusta attenzione: “Farò male alla tua famiglia così proverai lo stesso dolore che provo io”. Christian Sodano, il finanziere di 27 anni in carcere per il duplice omicidio di Renée Amato e Nicoletta Zomparelli, li aveva spediti pochi giorni prima della tragedia alla sua ex fidanzata Desyree Amato, che aveva deciso di troncare la relazione. Un dolore

C’è altro dolore che si aggiunge allo strazio della 22enne sopravvissuta alla furia del finanziere 27enne, col quale stava provando a troncare una relazione nata solo pochi mesi prima e già diventata opprimente. Chi ha potuto parlarci racconta di una ragazza distrutta anche dal senso di colpa e dai rimorsi: “Se avessi parlato prima, se avessi spiegato tutto…”. Gli stessi sentimenti del padre Pino, col quale si è rintanata a casa di parenti che li proteggono da tutto: “Sembrava un bravo ragazzo, come ho fatto a non capire?”. Martedì era al lavoro, senza sospettare nulla.
Leggi anche: Strage di Cisterna, il rapporto intenso tra Desyrée e la sorella minore, Renée, che le ha salvato la vita

Sodano ammette: “Ero annebbiato”

“Non so neanche quanti colpi ho sparato, non so perché le ho uccise, ero annebbiato, volevo bene a Nicoletta e Renée”, ha ripetuto ieri il 27enne in un breve colloquio con i suoi avvocati, Lucio Teson e Leonardo Palombi, prima dell’interrogatorio di garanzia nel quale è rimasto poi in silenzio, rimandando alle dichiarazioni fatte al momento del fermo. Il finanziere è apparso distaccato, quasi dissociato: “Soffre  ma non consapevole di quello che ha fatto. Sodano racconta tutto ma come se fosse stato spettatore, non protagonista”, dicono i legali.

“Era possessivo e lei non lo sopportava più. Si era tatuato il nome di mia nipote sul petto, il suo volto su una coscia e non stavano assieme neanche da un anno. Le minacce? Sembrava uno scherzo” ripete ora in lacrime il nonno di Desyrée, Giovanni Zomparelli.

La premeditazione

Resta per ora un mistero il contenuto dello zainetto che gli investigatori della Squadra mobile di Latina hanno sequestrato a Christian Sodano il pomeriggio del suo arresto dopo il duplice omicidio.

All’interno della borsa che si trovava nell’auto del 27enne maresciallo della Guardia di finanza infatti c’erano alcuni sacchi di plastica neri per la spazzatura formato gigante, del nastro adesivo e guanti oltre ad un manganello e ad un paio di manette di quelli che solitamente sono in dotazione alle forze di polizia. Un rinvenimento che sta sollevando una serie di interrogativi negli inquirenti che si domandano se il ragazzo non avesse premeditato di uccidere la sua fidanzata Desyrée Amato e nasconderne il corpo. Al momento però il pm Valerio De Luca e il procuratore Giuseppe De Falco escludono la premeditazione.
Leggi anche: Strage di Latina, Christian Sodano racconta l’orrore: “Sono tornato indietro e ho finito Renéè, non volevo soffrisse”