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Omicidio Nada Cella, il gip proscioglie Annalucia Cecere e nega il processo: dopo quasi 30 anni si cerca ancora la verità. Familiari in lacrime

Pubblicato: 01/03/2024 10:57

A quasi 28 anni dall’omicidio, si chiude con un proscioglimento la misteriosa vicenda di Nada Cella, la segretaria uccisa nello studio del commercialista Marco Soracco, a Chiavari, il 6 maggio 1996. Annalucia Cecere, la donna accusata dell’omicidio, è stata assolta: prosciolti anche Soracco e l’anziana madre Marisa Bacchioni. Almeno per il momento, non ci sarà, dunque, un processo per l’omicidio.
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Nada Cella, la decisione del gip

Il gip Angela Nutini ha deciso di non rinviare a giudizio Annalucia Cecere, 58 anni, ritenuta di essere l’assassina. La formula è il “non luogo a procedere”, sottolinea Repubblica. Niente processo anche per Marco Soracco, 61 anni, il titolare del lo studio di commercialista che era accusato di favoreggiamento e false informazioni al pm, così come la madre di lui, Marisa Bacchioni di 92 anni. Non sono state accolte, in pratica, le richieste della pm Gabriella Dotto che ha svolto le nuove indagini affiancata dalla polizia. Ma contro questa decisione la procura può presentare appello ed è probabile che visto lo sforzo investigativo di questi tre anni questo passo verrà fatto. Secondo il pm Cecere avrebbe ucciso Nada «per motivi di rancore e gelosia verso la vittima (per via della posizione da lei occupata all’interno dello studio di Soracco e la sua vicinanza a costui)». 

Dopo quasi vent’anni la morte di Nada Cella resta impunita

A quasi 27 anni di distanza dall’omicidio che sconvolse l’Italia, c’era soprattutto una persona che più che giustizia aspettava uno squarcio di luce, una possibile verità giudiziaria sulla morte di sua figlia: Silvana Smaniotto, la mamma della vittima, in tutti questi anni ha sperato ma soprattutto ha lottato, come ha potuto, per sollevare un sottile ma opprimente velo omertoso che fin dall’inizio ha avvolto la tragica fine di Nada. Ora per lei, per la sorella di Nada e gli altri famigliari ricomincia un’angosciante attesa per una verità che sembrava vicina e invece è sempre più lontana.

La mamma di Nada Cella in lacrime

«Siamo attoniti e dispiaciuti. E la famiglia stupita. La magistratura non finisce mai di stupirmi. Speravo e confidavo che si potesse approfondire. Sarebbe stato giusto celebrare questo processo». Lo ha detto l’avvocata Sabrina Franzone che assiste Silvana Smaniotto, la madre di Nada Cella, dopo il proscioglimento di Annalucia Cecere. «La famiglia comunque sa. Sa che le cose sono andate come la polizia e la procura hanno ricostruito. Questa indagine è stata condotta in modo corretto da parte di tutti», conclude la legale. La madre di Nada ha pianto in aula alla lettura del dispositivo ed è andata via sorretta dalle nipoti.