
Mercoledì pomeriggio, a partire dalle 15.30, alcune decine di detenuti del carcere minorile Beccaria di Milano hanno inscenato una breve rivolta, barricandosi nel cortile dopo aver danneggiato alcune celle. Gli agenti della polizia penitenziaria, coadiuvati dalla polizia di Stato, sono intervenuti per circondare il perimetro del carcere e riportare la situazione sotto controllo.
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Sebbene le cause precise della rivolta non siano chiare, rimandiamo a un video di tgcom24 sembra che sia stata scatenata da un controllo antidroga con l’ausilio di cani, che ha portato al sequestro di sostanze stupefacenti. Inizialmente si era pensato che la protesta fosse una reazione a sanzioni imposte a uno dei reclusi. La tensione tra i detenuti era già alta da tempo, con recenti episodi di violenza all’interno della struttura.
Da mesi la tensione è altissima nel carcere Beccaria di Milano. Le evasioni, nel dicembre del 2022, poi gli abusi sui detenuti, da parte di 21 agenti della polizia penitenziaria. Adesso, la rivolta. È bastata una scintilla per far scattare la protesta. Un controllo antidroga e il sequestro di stupefacenti, hanno spinto una settantina di detenuti a rifiutarsi di rientrare in cella.Per ore, hanno devastato tutto ciò che hanno avuto a portata di mano.”
Rivolta al carcere minorile Beccaria di Milano
Martedì, un detenuto aveva tentato di strangolare un agente, causando il suo ricovero in ospedale con una prognosi di dieci giorni. La protesta di mercoledì potrebbe essere stata una reazione a difesa di quel detenuto. Durante la rivolta, i giovani reclusi hanno distrutto parti delle loro celle e si sono radunati nel cortile dell’istituto, situato in Via dei Calchi Taeggi. Non ci sono stati feriti né incendi, sebbene siano intervenuti anche i vigili del fuoco.

Le forze di polizia, dotate di equipaggiamento antisommossa, hanno lasciato il carcere una volta ristabilito l’ordine. La procura di Milano, guidata da Marcello Viola, ha confermato che la rivolta è stata contenuta in circa un’ora e che non vi sono stati tentativi di fuga. L’ultima evasione dal Beccaria risale infatti a pochi giorni prima, quando un detenuto era stato catturato all’esterno e riportato in istituto.
Il Sappe, sindacato della polizia penitenziaria, ha descritto l’evento come una “violenta rivolta” che ha coinvolto circa settanta detenuti. Alfonso Greco, segretario del sindacato, ha sottolineato la gravità della situazione, evidenziando segnali di crescente tensione e criticità all’interno del Beccaria. Ha richiesto interventi urgenti da parte delle autorità ministeriali e regionali per garantire l’ordine e la sicurezza nel carcere e tutelare gli agenti di polizia penitenziaria.
In conclusione, la situazione al carcere minorile Beccaria evidenzia problemi significativi di gestione e sicurezza, richiedendo un’attenzione immediata da parte delle autorità competenti per prevenire ulteriori episodi di violenza e garantire un ambiente sicuro per detenuti e personale.